Domani in 700 città del mondo la Giornata promossa dalla Comunità di Sant'Egidio contro
la pena di morte
Si svolgerà domani la Giornata internazionale “Città per la vita” nell'ambito della
campagna mondiale contro la pena di morte. Circa 700 le città di tutto il mondo che
partecipano all'evento. Promotore dell’iniziativa, giunta alla sua sesta edizione,
la Comunità di Sant’Egidio. I particolari nel servizio di Gabriella Ceraso.
Dopo
anni di dura battaglia, la proposta di moratoria per la pena di morte, già approvata
il 15 novembre scorso in Terza Commissione ONU con 99 voti a favore, si appresta ad
essere ratificata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a dicembre. Il momento
è cruciale. Secondo la Comunità di Sant’Egidio, che ha lanciato nel 2002 l’iniziativa
“Città per la vita”, è importante continuare a dire a voce alta che c’è una cultura
che sostiene la lotta istituzionale, c’è un movimento d’opinione pubblica che crede
possibile una giustizia senza la pena di morte. Gli oltre 5 milioni di firme raccolte
da Sant’Egidio nel mondo ne sono una testimonianza: la pena di morte, dicono, non
è un deterrente, ma degrada la società civile e lo Stato. Mario Marazziti
portavoce della comunità:
“Se penso a cinque anni
fa, alla fatica di iniziare, di lanciare questo 30 novembre come Giornata contro la
pena di morte, e ora partecipano 700 città del mondo, più di 30 capitali, molte città
anche in Paesi che hanno la pena di morte, vuol dire che c’è gente che trova coraggio
e lavora per la vita, che non si sente più isolata”. Sono tanti
i progressi verso l’abolizione anche nei punti caldi del mondo: Cina, Giappone, Taiwan,
l’area delle Repubbliche ex sovietiche dell’Asia centrale; e c’è poi negli Stati Uniti
una moratoria di fatto: ha bloccato le esecuzioni in attesa di una decisione della
Corte Suprema. Dunque, il 91% di tutte le esecuzioni oggi avvengono in soli 6 Paesi,
e in 133 non esistono più sia per legge che di fatto. Ancora Marazziti:
“Io
penso che sia l’umanità che si sta aprendo ad una cultura della vita senza eccezioni”.
Così
Roma, come Barcellona, Toronto, Bruxelles sostenute dalle principali organizzazioni
dei diritti umani, sono impegnate in diverse iniziative. Presenza privilegiata tra
tutte è quella dei testimoni, ex condannati a morte innocenti e i loro familiari,
portatori di un messaggio importante. Marazziti:
“Messaggio
che la violenza è sempre una sconfitta; pure i parenti delle vittime ci dicono: se
capitasse a me, io vorrei un mondo che sempre difende la vita, perché tu non puoi
uccidere in nome mio!”. Due gli appuntamenti previsti nella
capitale, che domani illuminerà simbolicamente il Colosseo: alle 17, un evento speciale
in collegamento con gli Atenei del mondo a “La Sapienza” per continuare nell’opera
di sensibilizzazione al tema già avviata tra i giovani; domani ancora video, voci,
all’Auditorium della Conciliazione alle 20.30, in una grande serata concerto, per
dire ancora che non c’è giustizia senza la vita.