All'udienza generale, appello di Benedetto XVI per i malati di AIDS. La catechesi
dedicata a Sant'Efrem, teologo e poeta del IV secolo
"Cetra dello Spirito Santo": così il Papa ricorda Sant'Efrem il Siriaco, con un’espressione
della tradizione cristiana. Sceglie di dedicare a lui la catechesi dell’udienza generale,
a conclusione della quale lancia un appello per la giornata Mondiale contro l’AIDS,
che ricorrerà il 1 dicembre. Il servizio di Fausta Speranza: “Usando
in modo sbagliato la sua libertà, l’uomo capovolge l’ordine del cosmo”: così afferma
il Papa ricordando gli insegnamenti di Efrem sul tema di Dio creatore. “Niente nella
Creazione è isolato, e il mondo è, accanto alla Sacra Scrittura, una Bibbia di Dio”:
questo l’insegnamento del rappresentante più emblematico del cristianesimo in lingua
siriaca, il poeta più rinomato di tutta l’epoca patristica. Benedetto XVI ricorda
la figura di Efrem, nato nel 306 e morto per aver contratto la peste curando dei malati,
per soffermarsi sul suo impegno che definisce di “servitore”. “Apparteneva - afferma
- a quella categoria di persone che si consacrano pienamente a Cristo nel servizio
della comunità ecclesiale, abbracciando la verginità e la povertà”. Il Papa aggiunge
che Sant'Efrem scelse di restare diacono per tutta la vita, definendola “una scelta
decisiva ed emblematica”. Con una particolarità che “può sorprendere”, dice Benedetto
XVI: Sant'Efrem ha approfondito la riflessione teologica attraverso la poesia, con
paradossi e immagini.
“Teologia, riflessione della
fede, poesia, canto, lode di Dio vanno insieme e proprio in questo carattere liturgico
della sua teologia appare con limpidezza la verità divina”. Un’abbondantissima
simbologia - sottolinea il Papa - magistralmente impiegata”. L’impegno teologico è
cantato in poesia con “immagini e simboli presi dalla natura, dalla vita quotidiana
e dalla Bibbia, spiega Benedetto XVI, sottolineando il valore catechetico e affermando
che “è pienamente attuale per la vita delle varie Chiese cristiane”. Il Papa ricorda
anche che nell’opera di Efrem “è rilevante il ruolo della donna”, affermando che “il
modo in cui ne parla è sempre ispirato a sensibilità e rispetto: la dimora di Gesù
nel seno della donna - aggiunge - ha innalzato grandemente la dignità della donna”.
Benedetto XVI accenna a qualche immagine usata dal teologo poeta: la brace o il carbone
ardente e la perla.
(canto)
Dopo
i saluti in varie lingue, Benedetto XVI ha voluto ricordare quanti soffrono per “la
terribile malattia dell’AIDS e come pure le loro famiglie, in particolare quelle colpite
dalla perdita di un congiunto”. Ha ricordato la Giornata mondiale contro l’AIDS che
ricorre il primo dicembre:
“Desidero esortare
tutte le persone di buona volontà a moltiplicare gli sforzi per fermare la diffusione
del virus HIV, a contrastare lo spregio che sovente colpisce quanti ne sono affetti,
e a prendersi cura dei malati, specialmente quando sono ancora fanciulli”. Infine,
un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, i religiosi
Fatebenefratelli, le Suore della Carità Domenicane della Presentazione, i partecipanti
alla Scuola di formazione promossa dal Movimento dei Focolari, i rappresentanti del
Centro Italiano di Solidarietà di Viterbo e i fedeli provenienti da Cervia. Con l’augurio,
ha detto il Papa, “che la sosta presso i luoghi sacri rinsaldi nell’adesione a Cristo
e alimenti la carità” nelle vostre famiglie e nelle vostre comunità. Saluto particolare
anche agli incaricati della diffusione nel mondo de L’Osservatore Romano, accompagnati
dal direttore responsabile, il prof. Giovanni Maria Vian, e dal direttore generale,
don Elio Torrigiani. Accompagnato da un ringraziamento speciale: per l’impegno “nel
promuovere gli insegnamenti del Papa in tutto il mondo”. Infine, un pensiero di Benedetto
XVI è andato ai giovani, ai malati e agli sposi novelli: “La figura dell’apostolo
Andrea, la cui festa si celebrerà nei prossimi giorni, sia per voi, cari giovani -
ha auspicato il Papa - un modello di fedele e coraggiosa testimonianza cristiana.
Sant’Andrea interceda per voi, cari ammalati, affinché la consolazione divina promessa
da Gesù agli afflitti riempia i vostri cuori e vi fortifichi nella fede”. E agli sposi
novelli, l’invito a corrispondere sempre al progetto di amore del matrimonio.