2007-11-27 14:54:04

Preoccupazione della Conferenza episcopale pakistana per lo stato d’emergenza nel Paese, deciso dal presidente Musharraf


Profonda preoccupazione per lo stato d’emergenza, imposto il 3 novembre scorso dal capo dello Stato Musharraf, perchè “sconvolge i cittadini e pone seri dubbi sulla stabilità del Paese e sul suo pacifico cammino verso la democrazia”. Così i vescovi del Pakistan in un documento pubblicato al termine di una riunione straordinaria della Conferenza episcopale, nella quale sono stati affrontati altri argomenti come la crescente militarizzazione delle zone centrali e di quelle settentrionali del Paese, segnale di instabilità e di paura. I presuli invitano alla preghiera perché possa illuminare quanti devono prendere decisioni sul futuro del Pakistan “per trovare la strada – si legge nel testo- verso una democrazia stabile. Il governo deve impegnarsi per la riconciliazione fra i partiti e fra gli stati sociali, che devono usare il loro ruolo per costruire un consenso su questioni di vitale importanza per tutti”. In un’intervista rilasciata ad AsiaNews, mons. Lawrence Saldanha, arcivescovo di Lahore, ha espresso la sua gioia per la decisione di Musharraf di abbandonare la guida dell’esercito. “Una decisione che porrà fine ai timori di chi vede la nascita di una nuova dittatura: la vera speranza di tutti noi – aggiunge il presule - è che i militari stiano lontani il più possibile dalla vita politica del Pakistan, che deve divenire una vera democrazia popolare”. (B.C.)







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