2007-11-27 14:34:04

In Vaticano, in corso la visita "ad Limina" dei vescovi della penisola di Corea


E’ iniziata la visita ad Limina apostolorum dei vescovi della Corea, che nei prossimi giorni saranno ricevuti da Benedetto XVI: un incontro atteso per affrontare le importanti sfide pastorali poste alla Chiesa cattolica nel Paese asiatico. Il servizio di Roberta Gisotti: RealAudioMP3

Già sottoposta alla sovranità giapponese, occupata nel ’45 al nord dalla Russia e al sud dagli Stati Uniti, separata in due Stati nel 1948, passa attraverso una sanguinoso conflitto civile scoppiato nel ’50, che contrappone l’asse Mosca-Pechino alla coalizione internazionale guidata dagli USA, su mandato dell’ONU, oggi la Corea è sulla via di una ricercata e complessa pacificazione. Il 4 ottobre scorso, a Pyongyang, al secondo Vertice intercoreano, c'è stata la firma di una storica Dichiarazione per lo sviluppo delle relazioni, la pace e la prosperità tra le due Coree, che sulla carta sono ancora in guerra, dopo l’armistizio firmato nel ’53.
 L’accordo non ha però affrontato il tema dei diritti umani e della libertà religiosa, ha commentato mons. Lucas Kim Un-hoe, vescovo ausiliare di Seoul, presidente della Commissione dei presuli per la riconciliazione del popolo coreano, e troppo blandi - ha aggiunto - sono stati gli impegni presi la denuclearizzazione del Nord e la riunificazione delle famiglie.
 Ampia la presenza di cattolici - ben 5 milioni - in questo Paese asiatico, concentrati tutti nella Corea del Sud, oggi è la quarta nazione in Asia per numero di cristiani, dopo Filippine, India, e Vietnam. La Chiesa cattolica sudcoreana vanta anche il primato nel mondo intero per le conversioni adulte, più di 100 mila l’anno, sebbene negli anni in leggero calo, così come anche le vocazioni e la pratica religiosa. Di questi aspetti pastorali, si dicono preoccupati i vescovi coreani di fronte al crescente secolarismo favorito da modelli e stili di vita occidentali, diffusi dalla globalizzazione e dai media, che stanno pervadendo anche la società coreana, dove si espandono anche nuovi movimenti spirituali e pseudo-religiosi. Tra i campi che vedono la Chiesa coreana in prima linea: la lotta all’aborto, alla pena di morte, alla clonazione di embrioni umani, ai progetti dannosi per l’ambiente, alle guerre e alla corsa agli armamenti.
Da sempre impegnata per la piena riconciliazione nazionale, la Chiesa coreana soffre la totale assenza di sacerdoti residenti nella Corea del Nord, dove pure è stata fondata la chiesa di Janchung a Pyongyang e dove non è mai mancata l’assistenza materiale e spirituale dei confratelli della Corea del Sud.







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