I vescovi del Venezuela criticano la riforma costituzionale: "Limita i diritti umani"
Clima di tensione in Venezuela dove domenica prossima si vota per il referendum popolare
sulle sessanta modifiche apportate alla carta costituzionale dal presidente Hugo Chavez.
I vescovi, in un documento, hanno nuovamente ribadito che si tratta “di una riforma
non necessaria, moralmente inaccettabile e controproducente per il Paese. Oltre a
restringere – proseguono i presuli - molti diritti umani, civici, sociali e politici
consacrati nell’attuale Costituzione, crea motivi per la discriminazione politica
e introduce nuovi ambiti di scontro e polarizzazione fra i venezuelani”. “Tutti i
cittadini – si legge nel documento - hanno il diritto di esprimere un’opinione sulla
proposta di riforma e anche il diritto ad esprimerla democraticamente”; con questa
premessa i presuli condannano gli attacchi contro chi non condivide la riforma e in
particolare viene espresso biasimo per gli insulti rivolti contro il cardinale Jorge
Urosa Savino, arcivescovo di Caracas, contro altri vescovi e, in generale, contro
numerose personalità della società civile. I vescovi chiamano infine tutti gli elettori
a partecipare attivamente al referendum del 2 dicembre e “a esprimersi liberamente
e responsabilmente col proprio voto”. “Ricordiamo al Consiglio nazionale elettorale
- aggiungono testualmente - l'importante obbligo costituzionale, democratico ed etico
che ha davanti a Dio e davanti alla patria, di assicurare la trasparenza della consultazione
sia nella sua fase elettorale sia per quanto riguarda la consegna dei risultati. Esortiamo
tutti i cattolici, tutti i cristiani nonché tutti gli uomini e donne di qualsiasi
fede religiosa, a pregare intensamente l'Altissimo affinché tutti possano dare un
proprio contributo alla pace”. (L.B. - B.C.)