Giornata per il sostentamento del clero sul tema: "I sacerdoti aiutano tutti. Aiuta
tutti i sacerdoti"
Si svolge oggi la Giornata di sensibilizzazione per il sostentamento del clero promossa
dalla CEI, la Conferenza episcopale italiana, sul tema “I sacerdoti aiutano tutti.
Aiuta tutti i sacerdoti”. Per ciascun fedele è l’occasione per meglio comprendere
l’attività dei 39 mila sacerdoti presenti in Italia e per conoscere come le offerte
versate vengono impiegate. Alcuni organi di informazione stanno promuovendo una campagna
di disinformazione accusando la Chiesa di gravare eccessivamente sulle tasche degli
italiani. Si tratta di vere e proprie falsità: lo conferma Paolo Mascarino,
responsabile del servizio per il sostegno economico del Clero della CEI. L’intervista
è di Paolo Ondarza.
R. –
La Chiesa è stata chiamata ad un grandissimo sforzo di trasparenza verso i cittadini
in quanto non ha più nulla di garantito dallo Stato e sia l’8 per mille sia le offerte
per il clero, che appunto sono le due nuove forme di sostegno economico, vivono della
partecipazione libera dei fedeli. Per questo la Chiesa in questi anni si è molto organizzata
per rendere pubblici e trasparenti i bilanci a livello nazionale della CEI, a livello
diocesano e anche a livello parrocchiale. Le recenti polemiche sui giornali non nascono
da un difetto di trasparenza, bensì da una volontà di curiosare o creare degli scoop
falsi, sollecitando un pochino la curiosità dei fedeli su cose che assolutamente non
sono vere.
D. – Ci aiuta a quantificare le necessità
economiche del clero in Italia?
R. – Si raccolgono
per il clero oltre 16 milioni di euro, che sono la quarta raccolta fondi d’Italia,
dopo colossi come la ricerca per il cancro, UNICEF e Telethon, che possono impiegare
mezzi di propaganda e di sensibilizzazione che ovviamente noi per i preti non possiamo
usare. Quindi, la generosità degli italiani verso i sacerdoti è altissima. I sacerdoti
in Italia sono 39 mila, percepiscono una remunerazione mensile per 12 mensilità che
oscilla tra gli 800 euro del prete appena ordinato ai 1.200 del cardinale nel pieno
del suo sacerdozio. Questi soldi sono pochi, ma moltiplicati per 39 mila e inserendo
anche le tasse IRPEF, si arriva a 500 mila euro circa di fabbisogno annuale per il
sostentamento del clero. Metà di questo è autofinanziato dagli stipendi propri dei
sacerdoti, dalle comunità parrocchiali e dai beni della Chiesa. Il resto è affidato
ai fedeli.
D. – Ed è opportuno ricordare che le offerte
al clero non riguardano solamente i sacerdoti attivi, ma anche quei sacerdoti che
non prestano più servizio, gli anziani ...
R. – Ha
ragione. Tutti i sacerdoti in pensione, o anziani, o molto malati sono ancora sostenuti
dal nuovo sistema di sostentamento del clero e dalle offerte dei fedeli che permettono
loro, anche nel momento di maggiore necessità, di poter contare sulla solidarietà
di tutti.
D. – Sovvenire alle necessità della Chiesa
non è un optional: il Diritto canonico, infatti, spiega che per i fedeli questo rappresenta
un dovere ...
R. – E’ un dovere d’amore. Vuol dire
essere consapevoli delle necessità: la missione, l’evangelizzazione, la carità, sono
tutte opere che hanno bisogno di fondi, di mura, di riscaldamento, di libri ... Tutto
questo costa. Allora il fedele ha il dovere di contribuire proprio perché si rende
conto che lui stesso appartiene alla Chiesa ed è appunto il suo modo di partecipare
alla grande missione universale della Chiesa.