La Chiesa del Giappone promuove iniziative di catechesi contro il calo delle vocazioni
Ritiri spirituali e incontri settimanali, momenti dedicati all’insegnamento del catechismo
e alla meditazione sul Vangelo. Queste, le iniziative promosse dalla Chiesa del Giappone
per fronteggiare la crisi delle vocazioni. Nel Paese del Sol Levante - riferisce l’Osservatore
Romano - solo lo 0,35 per cento dei 147 milioni di abitanti è di religione cattolica
e, fra questi, molti sono stranieri che vivono in Giappone per motivi di lavoro. Nella
diocesi di Osaka i cattolici sono solo 45 mila e l’arcivescovo, mons. Leo Jun Ikenaga,
sottolinea le difficoltà che i vescovi, i sacerdoti diocesani e i preti, di vari ordini
e congregazioni missionarie, incontrano quotidianamente nel tentativo di avvicinare
alla fede le popolazioni locali. “I giapponesi non rispondono ai nostri appelli”,
afferma il presule, e per spiegare il calo preoccupante delle vocazioni aggiunge che
“gli elementi culturali influiscono in maniera determinante, così come la diminuzione
delle nascite”. Ad alimentare la crisi - conclude l'arcivescovo Ikenaga - è la forza
economica del Paese, che allontana i giapponesi dalla fede in favore di un atteggiamento
materialista orientato al successo, al profitto e al prestigio sociale. (C.D.L.)