Dal giugno 2008 al giugno 2009 la Chiesa celebrerà l'Anno Paolino, nel bimillenario
della nascita di San Paolo. Il cardinale Montezemolo ha presentato l'evento al Papa
e ai cardinali
Non si sa con certezza la data della sua nascita, ma gli esperti sono concordi nel
ritenere che essa sia avvenuta tra il 5 e il 10 dopo Cristo. E’ dunque su questa base
che, dal 28 giugno 2008 al 29 giugno 2009, la Chiesa universale celebrerà il bimillenario
della nascita di San Paolo. Ieri pomeriggio, durante l’incontro dei cardinali con
Benedetto XVI nell’Aula Nuova del Sinodo, è stato l’arciprete della Basilica romana
di San Paolo fuori le Mura, il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo,
a illustrare gli eventi che accompagneranno l’Anno Paolino. Alessandro De Carolis
l’ha intervistato: R.
- Il Papa ha indicato due aspetti fondamentali per questo Anno Paolino. Anzitutto,
quello di far conoscere di più San Paolo, che è uno dei più grandi e forti presentatori
e commentatori della dottrina della Redenzione, della figura di Cristo, e che è invece
un Santo non abbastanza conosciuto in tutto il suo insegnamento, anche dagli stessi
cattolici. In occasione, quindi, del bimillenario della sua nascita approfittiamo
di questo anno per dedicarlo, con particolare attenzione, alla sua figura, alla sua
azione, ai suoi viaggi e a quell’immensa ricchezza di dottrina che è contenuta nelle
lettere e nelle epistole.
D. - Qual è, eminenza,
le seconda dimensione indicata da Benedetto XVI?
R.
- E’ la dimensione ecumenica, sulla quale il Papa ha insistito molto. Approfittiamo
quindi anche per parlare - come se ne parla qui, in questo Concistoro - di tutti gli
aspetti ecumenici per tendere, con una vigoria nuova e con una generosità nuova, all’unità.
Tra l'altro, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura - nella quale abbiamo costituito
una specie di centro per tutte le attività di questo Anno Paolino - stiamo istituendo
anche, è in via di allestimento, una cappella ecumenica, in modo che anche in una
delle quattro Basiliche papali romane ci sia una cappella disponibile per i fratelli
cristiani separati, affinché anche loro possano celebrare le loro liturgie e le loro
preghiere vicino alla Tomba di Paolo. Questo ci permetterà anche di dar luogo a qualche
tipo di preghiera - anche se non eucaristica, poiché l’Eucaristia si celebrerà quando
saremo giunti all’unita - vissuta insieme, fra noi cattolici ed altre comunità, in
un riconoscimento di validità del Battesimo.
D. -
Ci saranno, quindi, celebrazioni ecumeniche di tipo interconfessionale...
R.
- Stiamo pensando di celebrare una volta alla settimana i Primi Vespri del pomeriggio
in senso ecumenico, invitando le comunità disponibili, cristiane e non cattoliche:
stiamo raccogliendo proprio adesso i contatti per questa liturgia di preghiera comune.
D. - Sono allo studio per i fedeli che giungeranno
in Basilica degli "itinerari paolini". Di che cosa si tratta?
R.
- Stiamo pensando di individuare a Roma un certo numero di luoghi che possano essere
o per tradizioni o semplicemente per culto dedicati a San Paolo e che ci permettano,
quindi, di costituire degli itinerari, in modo che i pellegrini che lo vorranno, potranno
compiere un pellegrinaggio nei luoghi paolini a Roma. Non ne abbiamo ancora determinato
tutti i dettagli, ma è allo studio. Ci sarà poi tutta una organizzazione per accogliere
questi pellegrinaggi, che potranno giungere da tutte le parti del mondo, anche prenotandosi.
Affinché tutti possano prenotarsi in tempo, abbiamo da pochi giorni aperto un sito
web (www.annopaolino.org), dove da tutto il mondo sarà possibile
collegarsi per avere notizie, per prenotare, per avere immediate risposte sulle possibilità
di celebrazioni nella Basilica di San Paolo.
D.
- L’Anno Paolino, eminenza, nasce da una sua intuizione presentata al Papa: con quale
cuore lei personalmente si avvicina a questo evento?
R.
- Con un cuore di grande generosità ed impegno. E’ stata una idea che ho avuto più
di due anni fa e della quale ho parlato al Santo Padre, che la ha accettata con grande
entusiasmo, invogliandoci ad andare avanti, a studiarla e a presentare dei programmi.
Noi ci siamo dedicati con immenso entusiasmo, cercando di fare e di realizzare tutto
quello che possiamo, anche se con mezzi molto limitati. Le idee, comunque, non ci
mancano.