2007-11-23 15:48:01

In Pakistan, il presidente Musharraf ha ottenuto la legittimità per il secondo mandato presidenziale. Ma il Commonwealth sospende il Paese


La Corte suprema del Pakistan, epurata dei giudici ostili, ha respinto l'ultimo ricorso dell'opposizione, aprendo così la strada al generale Pervez Musharraf per il secondo mandato presidenziale di cinque anni. Poco dopo il Commonwealth, che aveva chiesto la revoca dello stato di emergenza, ha deciso di sospendere Islamabad dall'organizzazione. E la reazione non si è fatta attendere: una nota del Ministero degli esteri pachistano ha definito la decisione “irragionevole ed ingiustificata”. Salvatore Sabatino ha chiesto a Pierantonio Lacqua, responsabile della sede Ansa di Londra, quali ricadute può avere, a livello internazionale, una mossa del genere. Ascoltiamo:RealAudioMP3

R. – In concreto, non dovrebbe comportare nulla, perché il Pakistan è stato già sospeso dal Commonwealth dopo il colpo di Stato del generale Musharraf, nel ’99 e fino al 2004, ma questo non ha avuto nessuna ripercussione sostanziale sulla politica interna ed estera del Pakistan. Si tratta, soprattutto, di una misura simbolica.

D. – Non ci saranno ricadute concrete nemmeno dal punto di vista economico?

R. – Sia gli Stati Uniti che la Gran Bretagna, quando c’è stata la proclamazione dello stato di emergenza hanno decretato alcune sanzioni economiche, ma anche quelle sono state soprattutto simboliche. E questo perché il Pakistan è considerato un protagonista cruciale nella guerra al terrorismo; quindi, in queste gesticolazioni anche critiche di Londra e di Washington non sono volte, realmente, ad incidere in concreto e al punto tale da mettere in difficoltà Musharraf che è, appunto, un alleato indispensabile.

D. – Il governo di Islamabad, però, ha espresso – da parte sua – profondo rammarico per la decisione. Non si rischia in questo modo di creare una sorta di frattura con Londra?

R. – Si tratterà ora di vedere se veramente Musharraf, come promette, ristabilirà la democrazia in tempi brevi e se, veramente, si andrà alle elezioni di gennaio. A quel punto, il Commonwealth potrebbe – tra un anno - rendere atto che la situazione si è normalizzata e questo dovrebbe permettere al Pakistan di rientrare nei ranghi.

India
Sarebbero 12 le vittime delle sette esplosioni che questa mattina hanno sconvolto tre città nello Stato dell'Uttar Pradesh, nel nord dell’India. In crescita il numero dei feriti, ancora imprecisato. Teatro degli attentati, le città di Benares, dove una bomba è esplosa in un tribunale provocando tre morti, Faizabad dove le vittime sarebbero cinque raggiunte dalle schegge di una bicicletta carica di esplosivo, e Lucknow, dove si contano numerosi feriti. Gli inquirenti puntano alla pista dell'integralismo islamico. La rappresaglia seguirebbe l’arresto, la scorsa settimana a Lucknow, di tre estremisti accusati del tentato rapimento di Raul Ghandi.

Libano
E' stata rinviata al 30 novembre la sessione del Parlamento libanese che avrebbe dovuto eleggere il capo dello Stato entro la mezzanotte di oggi, scadenza del mandato di Emile Lahoud. Il rinvio è stato deciso per mancanza del quorum in aula. La decisione, ampiamente prevista, era stata anticipata dal deputato Ali Hassan Khalil, stretto collaboratore del presidente del parlamento, Nabih Berri. Continua, quindi, il braccio di ferro sulla scelta del candidato tra la maggioranza parlamentare filo-occidentale e l'opposizione filo-siriana guidata dagli sciiti di Hezbollah. Intanto, sempre dalla maggioranza di governo, è stato rivolto un appello al capo dello Stato Lahoud a lasciare il palazzo presidenziale alla scadenza del suo mandato alla mezzanotte di oggi, minacciandolo di azioni legali in caso contrario. Sugli scenari che si possono aprire ora in Libano sentiamo Camillle Eid, giornalista libanese del quotidiano Avvenire, intervistato da Stefano Leszczynski:RealAudioMP3

R. – Possiamo prevedere anche il mantenimento dello status quo per una settimana o dieci giorni e, quindi, fino alla conclusione della Conferenza di Annapolis. A mezzanotte scade il mandato dell’attuale presidente Emile Lahoud; Lahoud potrebbe nominare, entro la mezzanotte, il capo delle forze armate alla guida di questo governo transitorio, contrapposto ovviamente a quello attualmente riconosciuto dalla Comunità internazionale, ma considerato illegittimo dall’opposizione dopo le dimissioni di tutti i ministri sciiti.

D. – Sul ruolo di Hezbollah che, comunque, cerca di apparire quasi conciliante in questa situazione, è giustificata questa tranquillità? O si tratta di una ostentazione che, forse, nasconde altro?

R. – Diciamo che di per sé la posizione è tranquillizzante; se il movimento Hezbollah non ricorre a manifestazioni di piazza. Si tratta ora di capire chi farà la prima mossa sbagliata, alla quale l’altra parte è sempre pronta a contrapporre un’altra mossa altrettanto azzardata.

D. – In ogni caso, il Paese resta in una situazione di equilibrio estremamente precario?

R. – Ovviamente il vuoto fa paura, anche perché il Paese è comunque con il fiato sospeso; la tensione è già alle stelle e il Libano si è trovato, nelle ultime settimane, al centro del mondo per le visite di ministri degli Esteri, del segretario generale dell’ONU e della Lega Araba. Speriamo che questa attenzione non diminuisca nei prossimi giorni, perché permetterebbe di portare il Libano al sicuro.
 
Annapolis
Dal Cairo, dove sono riuniti i ministri degli Esteri della Lega Araba, è giunta la richiesta di inserire la questione delle alture del Golan nell’ordine del giorno della prossima conferenza di pace di Annapolis, promossa dagli Stati Uniti e in programma per il prossimo 27 novembre. Secondo i rappresentanti della Lega, riuniti proprio per uno scambio di opinioni in merito alla loro partecipazione alla conferenza, è importante che al vertice dedicato agli equilibri medio orientali, partecipi anche la Siria. Damasco, da parte sua, vorrebbe la totale restituzione delle alture del Golan, conquistate da Israele nella guerra arabo-israeliana del 1967. Intanto, la Jihad islamica ha convocato per lunedi', a Gaza, una 'contro-conferenza'.
 
Iraq
E’ iniziata con un duplice attentato la giornata di oggi a Baghdad. Almeno 13 persone hanno perso la vita, oltre 50 sono rimaste ferite nelle due esplosioni che hanno colpito uno dei mercati popolari della capitale irachena. Un'autobomba, invece, è esplosa a Mossul causando la morte di sette persone, tra cui due poliziotti, e il ferimento di altre 21.

Afghanistan
Nuovo attacco contro la polizia, in Afghanistan. Un commando di uomini armati ha preso d’assalto un posto di blocco nel distretto di Arghandab, nella provincia di Kandahar. Il bilancio dell’imboscata, secondo fonti militari, è di sette agenti uccisi e di altri sette rapiti. Ma i taleban affermano di aver colpito 12 uomini e di non aver sequestrato nessuno. Sull’episodio, grava l’accusa di complicità tra agenti regolari e miliziani islamici, avanzata proprio dal comandante delle forze armate di polizia, secondo cui alcuni dei suoi uomini avrebbero intrattenuto rapporti con gli estremisti islamici, permettendo loro di sferrare l’attacco.

Somalia
Resta alta la tensione a Mogadiscio, capitale dello Stato somalo, dove perdurano gli scontri tra i ribelli islamici e le forze etiopiche alleate dell’esercito regolare. Dall’inizio dell’anno, secondo l’ONU, sarebbero almeno un milione i profughi interni al Paese e 600 mila quelli in fuga dalla capitale. Una situazione di piena crisi da ieri affidata al governo del nuovo premier, Nur Hassan Hussein.

Bangladesh
Ad una settimana dal passaggio del ciclone Sidr, che ha devastato il sud del Bangladesh, il Paese asiatico è ancora in piena emergenza. Migliaia i senza tetto – riferiscono i soccorritori - e numerosi i nuclei familiari colpiti. Si teme il diffondersi di malattie per mancanza di cibo, acqua potabile, vestiario e medicine. Danni stimati per oltre 600 mila ettari di coltivazioni, e perdite per 350 mila unità di bestiame. Secondo l’organizzazione umanitaria Save The Children, tre milioni di persone rischierebbero carenze alimentari per i prossimi sei mesi.

Italia
Il Consiglio dei Ministri ha accordato al capo dell'esecutivo Prodi di porre la fiducia sul disegno di legge sul welfare, se necessario. Non si è però deciso su quale testo, eventualmente, porre la questione, se quello del governo o se quello della commissione. La richiesta della sinistra di governo, su cui insiste il Partito di Rifondazione Comunista, riguarderebbe il cosiddetto "diritto di precedenza" per i contratti a termine.

Francia
Misure di emergenza alla Sorbona di Parigi. L’Università ha chiuso i corsi fino al prossimo lunedì a causa degli scontri tra gli studenti che protestano contro la riforma pensionistica di Sarkozy e coloro che desiderano prendere parte alle lezioni. Nel comunicato diffuso dall’amministrazione, si legge che a causa della situazione "La libertà di studio non è garantita e la sicurezza delle persone nemmeno". Proprio oggi, la Francia stava tornando alla normalità dopo gli scioperi dei trasporti che avevano paralizzato il Paese nei giorni scorsi.

Banca Centrale Europea
Più trasparenza sui mercati finanziari. E’ quanto sollecita il presidente della BCE, Jean-Claude Trichet, che ha ribadito come le turbolenze che caratterizzano i mercati finanziari in questo periodo fossero prevedibili da tempo, a causa della crisi dei mutui subprime. Trichet, ha evidenziato che la BCE e altre banche centrali avevano lanciato piu' volte l'allarme sulla sottovalutazione del premio di rischio. "I prezzi - ha spiegato - sono scesi in modo consistente e gli investitori hanno fronteggiato perdite rilevanti e non prevedibili, contribuendo cosi' a provocare ulteriore pressione".
 
Antartide
Incidente nelle acque dell’Oceano Antartico. La nave da crociera ‘My Explorer' è colata a picco nel Mare di Weddel, vicino alle Shetland Australi, per una falla nella chiglia provocata dall'urto con un iceberg. Tratte in salvo le persone a bordo, circa 154 tra passeggeri e membri dell’equipaggio, che hanno abbandonato l’imbarcazione grazie ai soccorsi della Guardia costiera britannica, dell’Unità della Marina militare argentina e statunitense. (Panoramica internazionale a cura di Francesca Fialdini)
 

 Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI no. 327

 

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