Chiuso con l’impegno ad intensificare operazioni di bonifica l’incontro internazionale
per la messa al bando delle mine
Coinvolgere i 40 Stati, tra cui 11 Stati di Nord Africa e Medio Oriente, che non hanno
finora aderito al Trattato di Ottawa per la messa al bando delle mine. E’ uno degli
obiettivi fissato durante l’VIII riunione dei Paesi che hanno sottoscritto il Trattato.
Risolvere questioni ancora aperte – ha detto all’agenzia Misna Ayman Sorour, direttore
di una organizzazione umanitaria egiziana – contribuirebbe all’adozione del trattato
anche da parte degli 11 Paesi di Nord Africa e Medio Oriente. “La soluzione del conflitto
israelo-palestinese e la questione del Sahara occidentale – ha aggiunto - sono fattori
che hanno finora bloccato ogni progresso”. Per sensibilizzare politici ed opinione
pubblica è stato presentato, durante la riunione tenutasi ad Amman, un sito in lingua
araba con aggiornamenti e notizie sulla campagna contro le mine e su quella, in itinere,
contro le ‘clusters bombs’, le bombe a grappolo. In un mondo sconvolto dalla violenza
– ha detto infine Steve Goose, portavoce della Campagna internazionale per la messa
al bando delle mine – conforta almeno vedere che questo trattato, combinando insieme
obiettivi umanitari e di disarmo, è ancora in salute”. (A.L.)