Sri Lanka: oltre 22 mila tamil sono fuggiti dal nord dell'isola negli ultimi due mesi
Sono almeno 22 mila le persone che dall’inizio di settembre sono state costrette a
scappare dal nord dello Sri Lanka a causa dell’intensificarsi dei combattimenti tra
i separatisti delle Tigri tamil e l’esercito regolare. Le stime sono rese note dal
Comitato internazionale della Croce Rossa (ICRC), i cui uffici a Vavuniya e Mannar
continuano ad organizzare l’accoglienza alle famiglie in fuga dalle violenze. La Croce
Rossa denuncia, inoltre, che la situazione è molto tesa a Omanthai, l’unico punto
che collega le aree sotto controllo delle Ltte (Liberation Tigers of Tamil Eelam)
con il resto del Paese. Secondo autorità e fonti della Chiesa cattolica al nord, vi
sono 11.200 profughi interni solo nel distretto di Mannar. La maggior parte di loro
- riferisce l'Agenzia AsiaNews - è ospitata da famiglie locali, mentre gli altri
vivono in 13 differenti campi di accoglienza gestiti dalle agenzie umanitarie. Stessa
situazione per i 10 mila sfollati a Manthai ovest, a nord di Mannar. Nelle scorse
settimane le ostilità si sono concentrate in zone poco abitate: Muhamalai e nell’area
di Madhu. Ma in questi ultimi giorni le LTTE hanno distribuito volantini tra i civili
a Wankalai - distretto di Mannar - che ingiungevano a lasciare le proprie abitazioni
immediatamente. Il testo del messaggio impone ai cittadini di “andarsene entro il
27 novembre o dovranno affrontare serie ripercussioni”. Il volantino è scritto in
tamil con la firma delle LTTE.(R.P.)