Mons. Bruno Forte: da Ravenna un forte inpulso per il dialogo tra cattolici e ortodossi
Il dialogo tra cattolici e ortodossi ha ricevuto un grande impulso da Ravenna. Ma
ora si tratta di proseguire. Lo ha detto ieri, intervenendo al convegno annuale dei
delegati diocesani per l’ecumenismo e il dialogo, organizzato dalla CEI, mons. Bruno
Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto e membro della Commissione mista. Il documento
sulla conciliarità e l’autorità nella Chiesa, ha fatto notare, si conclude con domande
“chiare e precise”. “Sulla risposta si gioca il futuro dell’unità tra Chiesa cattolica
e Chiesa ortodossa, per la quale tutti siamo chiamati a pregare e a lavorare”. Secondo
il presule, siamo ormai in un contesto “di maturazione ecclesiologica avvenuta sia
in seno all’Ortodossia, con la riscoperta dell’ecclesiologia eucaristica, sia nel
mondo Cattolico, con gli apporti decisivi del Concilio Vaticano II. “L’idea chiave
– ha osservato – è che la sinodalità della Chiesa non solo non esclude l’autorità,
ma la esige come sua condizione e garanzia”. L’attenzione che il documento riserva
poi al primato di Pietro è definita da mons. Forte “veramente innovativa”. Anche il
vescovo ortodosso Athanasios di Acaia ha detto che il documento è "il risultato di
una convergenza di opinioni di due parti che hanno deciso di discutere su una questione
importante e cruciale". Il clima che si respira, dunque, fa ben sperare. Questa mattina,
invece, con l’intervento del ministro dell’interno, Giuliano Amato, l’attenzione si
è spostata sul dialogo interreligioso, soprattutto nei confronti dell’Islam. “Dobbiamo
credere – ha detto - che la pace è una parola fondamentale per i musulmani, vincendo
quel pessimismo generalizzato di chi ritiene invece che il mondo islamico sia nemico”.
Il ministro ha detto di contare molto sulla “Carta dei valori”, un documento che senza
inventare nulla, recupera dal nostro patrimonio storico e costituzionale i principi
irrinunciabili della convivenza civile.(Da Roma, per la Radio Vaticana, Mimmo Muolo)