Domani, giornata di riflessione e preghiera del Collegio cardinalizio con il Papa
alla vigilia del Concistoro per la creazione di 23 nuovi cardinali
Domani si terrà nell’Aula Nuova del Sinodo una giornata di riflessione e preghiera
del Collegio cardinalizio con il Papa alla vigilia del Concistoro ordinario pubblico
per la creazione di 23 nuovi cardinali. La meditazione del mattino, introdotta dal
cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei Cristiani,
sarà dedicata al dialogo ecumenico. I nuovi porporati – aveva detto Benedetto XVI
annunciando il Concistoro all’udienza generale del 17 ottobre – “sappiano testimoniare
con coraggio in ogni circostanza il loro amore per Cristo e per la Chiesa”. Il servizio
di Amedeo Lomonaco:
La dignità
cardinalizia rappresenta una chiamata ad una responsabilità ancora più grande al servizio
della Chiesa. E’ quanto ricorda, al microfono di Silvonei Protz,
mons. Odilio Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo, che sabato
24 novembre sarà tra coloro che riceveranno dal Papa la berretta cardinalizia: "Io
interpreto questa chiamata come una chiamata alla missione, in maniera più impegnativa.
Cambia senz’altro il mio rapporto con la Chiesa universale, di tutto il mondo, perché
i cardinali sono chiamati ad essere anche collaboratori del Santo Padre; mi preparo
per assumere con coscienza e impegno quello che mi sarà affidato. In Brasile, la nomina
è stata accolta con molta gioia e tutti hanno ancora in mente le immagini della visita
del Santo Padre, nel maggio scorso. Adesso la gente forse dà più importanza anche
al suo Magistero, alle sue parole perché hanno sentito, hanno visto da vicino il Papa
che era lì tra di noi e questo rimane nel cuore della gente". Tra
i prossimi porporati figura anche mons. Angelo Bagnasco, arcivescovo
di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana (CEI), che al microfono
di Tiziana Campisi, sottolinea come la dignità cardinalizia sia
una grande responsabilità da accogliere con crescente consapevolezza:
"E’
una responsabilità nuova che investe la mia persona, come l’atto di fiducia del Papa,
che investe l’intera diocesi, la mia comunità. Quindi, sono sicuro che sia i miei
sacerdoti che tutti i fedeli di Genova siano consapevoli di questo dono e di questo
nuovo compito di fedeltà al Santo Padre e di vivacità della comunità cristiana. Sento
sempre la vicinanza della mia Chiesa, anche per vicende, a volte un po’ pesanti, che
mi hanno visto coinvolto; però, anche in questo momento di gioia, seppure di responsabilità,
avverto molto questa vicinanza. La presenza di fedeli di Genova a Roma sicuramente
mi testimonia questo affetto che naturalmente è reciproco". E
gioia e timore per la nomina cardinalizia esprime, al microfono di Giovanni
Peduto, mons. Raffaele Farina, archivista e bibliotecario
di Santa Romana Chiesa:
"Essere cardinale non è una
cosa da poco e non si può rimanere indifferenti anche se io sinceramente non me l’aspettavo;
e soprattutto, quello che mi pare sia evidente è il timore di non essere degno, di
non essere all’altezza di questo incarico, di quest’onore. Timore anche per eventuali
altri incarichi che il Santo Padre mi affiderà. Vorrei anche aggiungere un auspicio:
coloro che lavorano in Vaticano sono in maggioranza laici; auspico che siano motivati,
cioè consci del servizio che prestano alla Santa Sede, sentendo di lavorare accanto
al Papa e che lavorino con entusiasmo, con ottimismo, con riconoscenza".