Riparte la "Clericus Cup", torneo di calcio per seminaristi e sacerdoti: 16 squadre
si contendono il titolo vinto nella scorsa edizione dalla squadra del Redemptoris
Mater
“La Clericus Cup è un esempio di bene in un periodo difficile per il calcio italiano”.
Lo ha detto ieri il segretario del Pontificio Consiglio per i laici , mons. Josef
Clemens, durante la presentazione del campionato di calcio organizzato dal Centro
sportivo italiano (CSI) per seminaristi e sacerdoti. Il vescovo di Fidenza, monsignor
Carlo Mazza, padre spirituale della nazionale italiana alle Olimpiadi dal 1984 al
2004, ha messo poi l’accento sulla forza dell’evento sportivo: “lo sport fa fermare,
per alcuni avvenimenti, un'intera nazione”. Il presidente del Coni Giovanni Petrucci
- riferisce l'agenzia Sir - ha detto inoltre che il torneo è “un segnale di serenità,
perché chi ha più etica deve metterla a disposizione degli altri". In Italia “il problema
del calcio – ha sottolineato quindi il presidente del CSI, Edio Costantini - è una
crisi culturale. Occorre ripartire dal basso, dagli oratori, per educare i ragazzi
a diventare migliori cittadini”. La manifestazione, giunta alla seconda edizione,
vedrà in campo 400 atleti in rappresentanza di 71 nazioni di tutti e cinque i Continenti:
sono presenti giocatori provenienti anche dal Myanmar (ex Birmania) e da Iraq, Giappone,
Svizzera, Swaziland e Indonesia. Le 16 formazioni iscritte si contenderanno il titolo
conquistato nell’edizione inaugurale dalla formazione del Redemptoris Mater. Alla
finale del 3 maggio, prevista allo Stadio dei Marmi, si arriverà con la formula della
Champion’s League (quarti e semifinali ad aprile con gare ad eliminazione diretta).
Ieri, nella gara inaugurale, la squadra del Mater Ecclesiae ha superato ai calci di
rigore la formazione del Seminario Romano Maggiore. (A.L.)