2007-11-21 15:27:03

Il rapporto di OXFAM denuncia che gli aiuti per il popolo afgano vengono in parte assorbiti dagli stipendi per dipendenti stranieri


Gran parte dei 15 miliardi di dollari inviati in Afghanistan negli ultimi sei anni sono risultati inefficaci nel sostenere le necessità umanitarie del popolo afgano. Molti degli aiuti internazionali destinati alle esigenze della popolazione civile sono stati assorbiti dai salari di dipendenti e consulenti di organizzazioni straniere operative nel Paese. E’ quanto si legge in un rapporto pubblicato dall’OXFAM, ONG britannica sottoposta nei giorni scorsi ad una Commissione di indagine parlamentare della Camera di Londra. Nel documento – riferisce l’agenzia Misna _ si afferma che “il salario di un consulente straniero inviato nel Paese asiatico può raggiungere la cifra di mezzo milione di dollari l’anno”. Si denuncia poi “un coordinamento carente tra i Paesi donatori” e la “mancanza di risorse e di trasparenza nelle istituzioni governative che gestiscono gli aiuti”. Il rapporto fa anche notare che le spese sostenute per rilanciare l’economia afgana “scompaiono di fronte alle cifre stanziate per contrastare i talebani”: l’esercito americano – si legge nel rapporto – spende 65 mila dollari al minuto. Si rileva infine un “significativo” peggioramento della sicurezza: secondo stime dell’ONU c’è stato quest’anno un incremento del 20% degli attacchi rispetto al 2006 e un aumento delle vittime civili. (A.L.)







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