I sacerdoti del Venezuela esprimono solidarietà all’arcivescovo di Caracas e a tutti
i vescovi oggetto di atteggiamenti di intolleranza per motivi politici
“Il Venezuela deve continuare ad essere un Paese dove tutti si sentano partecipi di
un destino condiviso”. E’ quanto si legge in un messaggio del Consiglio Presbiterale
dell’arcidiocesi di Caracas indirizzato a tutti i cattolici e a tutti gli uomini e
le donne di buona volontà, per manifestare appoggio e solidarietà al cardinale Jorge
Urosa Savino, arcivescovo di Caracas, e a tutto l’episcopato venezuelano, in seguito
alle incomprensioni di cui sono stati oggetto “per aver voluto illuminare, dal punto
di vista della fede, la congiuntura attuale del Paese”. “Rinnoviamo – affermano i
sacerdoti - il nostro desiderio di costruire l'unità in Venezuela mettendoci al servizio
di tutti, senza nessun tipo di discriminazione di persone e lontani da qualunque tipo
di parzialità politica, perciò respingiamo qualunque atteggiamento di esclusione ed
intolleranza per motivi politici o ideologici”. La settimana scorsa, mons. Baltazar
Porras, arcivescovo di Merida e presidente della Commissione dei Media della Conferenza
Episcopale venezuelana, aveva lanciato un appello a tutti i venezuelani a votare con
coscienza il prossimo 2 dicembre, in occasione del referendum per approvare o respingere
il progetto di riforma costituzionale. Secondo mons. Porras, la popolazione non può
andare a votare “in modo ingenuo” perché si tratta di un evento di grande importanza,
che riguarda tutti. (A.L.)