2007-11-21 15:29:28

A Roma, cristiani ed ebrei a confronto sul "midrash", commento rabbinico alla Bibbia


“Il midrash è la chiave per spiegare le scritture secondo l’ebraismo e, al contempo, per capire l’ebraismo e la sua cultura”. Rappresenta “una posizione di confine, un punto di contatto ma anche di grande rottura”, tra ebraismo e cristianesimo. Lo ha ricordato Riccardo Segni, rabbino capo di Roma, intervenendo ieri pomeriggio a Roma, nella scuola ebraica, ad una tavola rotonda con mons. Ambrogio Spreafico, rettore della Pontificia Università Urbaniana, incentrata sul tema: “Il midrash, una lettura spirituale della Bibbia”. Mons. Spreafico – riferisce l’agenzia SIR - ha sottolineato che i commenti ebraici ai testi biblici, aiutano a “capire che il valore del testo non risiede solo nella sua storia redazionale, ma anche nella sua comprensione all’interno della tradizione di fede”. Nella tradizione rabbinica, il midrash designa anzitutto una attività e un metodo di interpretazione della Scrittura che, andando al di là del senso letterale, scruta il testo in profondità secondo regole e tecniche specifiche. La ricerca viene applicata alle parti legislative per dedurne conseguenze giuridiche e a sezioni narrative per interpretazioni di tipo morale. I risultati di secoli di “ricerca biblica” nelle scuole e nelle sinagoghe, dopo un lunghissimo periodo di trasmissione orale, furono progressivamente ordinati per scritto per formare le raccolte multiple chiamate midrashim. Queste si presentano sia come un commento continuo della Scrittura, sia come un’antologia di sermoni sulle letture fatte in occasione del sabato e delle feste. (A.L.)







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