Mons. Migliore all'ONU: il disastro in Bangladesh rende più urgente un sistema coordinato
per affrontare le catastrofi naturali
La tragedia del Bangladesh, devastato dal ciclone Sidr, dimostra la necessità di realizzare
un sistema “coordinato ed efficace” di risposta ai disastri naturali: è l’appello
rivolto alla comunità internazionale da mons. Celestino Migliore, osservatore permanente
della Santa Sede all’ONU di New York, in un intervento pronunciato ieri al Palazzo
di Vetro. Il servizio di Alessandro Gisotti:
In apertura
del suo discorso, l’arcivescovo Migliore ha espresso il cordoglio della Santa Sede
per le vittime del ciclone Sidr in Bangladesh. Quindi, riecheggiando le parole del
Papa, all’Angelus di domenica, ha auspicato che la macchina della solidarietà moltiplichi
i suoi sforzi per venire in soccorso a quanti sono provati dal disastro. La devastazione
del Bangladesh, ha affermato il presule, riporta in primo piano i terribili effetti
che la natura può provocare in ogni parte del mondo. E’ allora necessario, ha avvertito,
dar vita ad un “sistema di risposta ai disastri, efficace e coordinato”. Non solo
disastri naturali, ha precisato, giacché è spesso l’uomo con le guerre a portare devastazione.
In tale contesto, mons. Migliore ha ribadito che le parti impegnate in conflitti devono
rispettare le leggi internazionali in materia umanitaria.
L’osservatore
vaticano si è, dunque, augurato che le Nazioni Unite rafforzino il proprio ruolo di
coordinamento per affrontare i disastri. Per questa finalità, ha sottolineato, l’ONU
deve contare sulla piena cooperazione degli Stati direttamente coinvolti. D’altro
canto, ha proseguito, con il proliferare delle agenzie umanitarie è importante che
l’ONU sviluppi la collaborazione tra loro nel rispetto delle proprie specificità.
Una sinergia con le realtà locali e le autorità che aiuti le popolazioni colpite anche
nella transizione dalla fase di risposta all’emergenza a quella di ricostruzione.
Mons.
Migliore ha concluso il suo discorso ribadendo l’importanza di interventi a lungo
raggio. Le immagini di disastri, ha costatato, provocano un intervento immediato ed
una gara di solidarietà internazionale. Tuttavia, quando l’attenzione dell’opinione
pubblica viene distolta da altre priorità, quella che era ritenuta un’emergenza viene
presto dimenticata con grave danno per le popolazioni. Di qui, l’esortazione di mons.
Migliore a mantenere gli impegni presi ed, anzi, a riportare in primo piano proprio
quelle situazioni di crisi dimenticate.