Il ruolo della scuola cattolica nella società sottolineato dal cardinale Grocholewski
durante la presentazione ai media di un documento vaticano sul tema
“Educare insieme nella scuola cattolica. Missione condivisa di persone consacrate
e fedeli laici”. E’ il titolo del documento presentato stamane in Sala Stampa Vaticana
dal cardinale Zenon Grocholewski, prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica.
Il testo - approvato dal Papa nel settembre scorso - è edito dalla Libreria editrice
vaticana ed è disponibile in quattro lingue: italiano, francese, inglese e spagnolo.
Il servizio di Roberta Gisotti:
Vogliamo
incoraggiare tutti i fedeli laici e i consacrati uniti nella missione educativa -
ha detto il cardinale Zenon Grocholewski illustrando la ratio
del documento - a rispondere con rinnovate competenze alle sfide della scuola, la
cui rilevanza “traspare dal contesto di complessità sociale culturale e religiosa
- si legge nel testo - in cui crescono in concreto le giovani generazioni”, e che
“influenza significativamente il loro vissuto”. Ma quali sono i problemi emergenti?
Questa l'analisi del porporato:
“Il contesto odierno
della scuola è segnato da profondo disagio. Nel mondo scolastico, soprattutto occidentale,
si percepisce anche una diffusa fatica da parte degli insegnanti, che si sentono demotivati
e vedono spesso frustrato il loro compito educativo. Tra i segni molto preoccupanti,
c’è anche quello dell’aumento della violenza nelle scuole e tra gli adolescenti, come
pure la difficoltà delle famiglie - che, giova ricordare, sono le prime responsabili
dell’educazione dei figli - ad essere parte attiva della comunità educativa scolastica.
Si assiste inoltre ad una perdita di senso dell’educazione strettamente legata allo
smarrimento dei valori, soprattutto di quelli che sostengono le scelte di vita, la
famiglia, il lavoro, le scelte morali. In tal modo, l’educazione soffre anch’essa
dei mali che affliggono le nostre società: il diffuso soggettivismo, il relativismo
morale e il nichilismo”. A fronte di ciò - ha sottolineato il
porporato - “la tradizione pedagogica cattolica ribadisce con forza la centralità
della persona”, puntando alla sua formazione integrale, sostenuta da valori umani,
spirituali e religiosi.
Sono oggi più di un miliardo
i ragazzi in età scolare con le loro famiglie, e 58 milioni sono i loro insegnanti.
In questo universo educativo - ha documentato mons. Angelo Vincenzo Zani,
sottosegretario del dicastero - operano 250 mila scuole cattoliche frequentate da
42 milioni di allievi, sotto la guida di circa 3 milioni e mezzo di educatori, mentre
sono svariate migliaia i docenti cattolici, tra cui molti consacrati, che insegnano
in numerose scuole di Stato:
“La scuola cattolica
opera in tutte le aree geografiche, anche in quelle dove non c’è la libertà religiosa,
o che sono socialmente ed economicamente più svantaggiate, con una stupefacente capacità
di rispondere alle emergenze ed ai bisogni formativi nonostante talvolta vi siano
grandi difficoltà”. “La scuola cattolica - ha concluso la conferenza
stampa il prof. Roberto Zappalà, preside dei Licei dell’Istituto Gonzaga di Milano
- partecipa della missione della Chiesa e la Chiesa non è mai fine a se stessa”, per
cui “la scuola cattolica esiste per il mondo intero”.