INDIA Entra nella fase operativa nuovo piano educativo nazionale dei vescovi a favore
dei poveri
NEW DELHI, 19 nov 07 - Più di 400 tra direttori, direttrici e presidi dell’Associazione
delle scuole cattoliche indiane (AINACS, in sigla) si sono dati appuntamento nei giorni
scorsi a New Delhi per discutere l’attuazione del nuovo piano educativo predisposto
dai vescovi per promuovere l’educazione dei poveri e degli emarginati in India. Scopo
della riunione era di familiarizzare i responsabili degli istituti educativi cattolici
con i contenuti del piano, presentato ufficialmente lo scorso mese di maggio. Frutto
di anni di consultazioni, indagini e studi, il programma era stato discusso nel 2006
alla 27ª plenaria biennale della Conferenza episcopale (CBCI). La sessione era stata
dedicata ad analizzare l’impegno della Chiesa indiana nel campo educativo anche per
sfatare alcuni falsi miti diffusi dagli estremisti indù secondo cui gli istituti cattolici
convertirebbero alunni indù e sarebbero elitari. Il piano precisa appunto che “tutti
i cattolici sono ammessi alle scuole esclusivamente in quanto cattolici” e che “nessun
bambino cattolico può essere privato di una educazione di qualità perché privo di
mezzi”. Come hanno spiegato gli estensori del documento alla riunione di New Delhi,
l’educazione cattolica deve essere invece uno “strumento di liberazione” da quelle
condizioni sociali, economiche e culturali che ancora oggi sono un fattore di esclusione
per tanti indiani: i dalit, le donne, i poveri, le popolazioni tribali. L’attuazione
del piano in tutte le scuole cattoliche indiane sarà sottoposta ad un attento monitoraggio
da parte dei vescovi. Attualmente la Chiesa in India gestisce più di 20mila istituti
scolastici, la maggior parte dei quali in zone rurali, con 6 milioni di alunni tra
ragazzi e ragazze anche di altre confessioni religiose. (Ucan – ZENGARINI)