2007-11-19 19:35:25

INDIA Entra nella fase operativa nuovo piano educativo nazionale dei vescovi a favore dei poveri



NEW DELHI, 19 nov 07 - Più di 400 tra direttori, direttrici e presidi dell’Associazione delle scuole cattoliche indiane (AINACS, in sigla) si sono dati appuntamento nei giorni scorsi a New Delhi per discutere l’attuazione del nuovo piano educativo predisposto dai vescovi per promuovere l’educazione dei poveri e degli emarginati in India. Scopo della riunione era di familiarizzare i responsabili degli istituti educativi cattolici con i contenuti del piano, presentato ufficialmente lo scorso mese di maggio. Frutto di anni di consultazioni, indagini e studi, il programma era stato discusso nel 2006 alla 27ª plenaria biennale della Conferenza episcopale (CBCI). La sessione era stata dedicata ad analizzare l’impegno della Chiesa indiana nel campo educativo anche per sfatare alcuni falsi miti diffusi dagli estremisti indù secondo cui gli istituti cattolici convertirebbero alunni indù e sarebbero elitari. Il piano precisa appunto che “tutti i cattolici sono ammessi alle scuole esclusivamente in quanto cattolici” e che “nessun bambino cattolico può essere privato di una educazione di qualità perché privo di mezzi”. Come hanno spiegato gli estensori del documento alla riunione di New Delhi, l’educazione cattolica deve essere invece uno “strumento di liberazione” da quelle condizioni sociali, economiche e culturali che ancora oggi sono un fattore di esclusione per tanti indiani: i dalit, le donne, i poveri, le popolazioni tribali. L’attuazione del piano in tutte le scuole cattoliche indiane sarà sottoposta ad un attento monitoraggio da parte dei vescovi.
Attualmente la Chiesa in India gestisce più di 20mila istituti scolastici, la maggior parte dei quali in zone rurali, con 6 milioni di alunni tra ragazzi e ragazze anche di altre confessioni religiose.
(Ucan – ZENGARINI)








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