Cento anni fa, esattamente il 21 giugno 1907, nella diocesi di Ambatondrazaka, in
Madagascar, veniva amministrato il primo battesimo, inizio di una feconda fioritura
apostolica che oggi sta vivendo abbondanti frutti pastorali. Per celebrare degnamente
il centenario e farne il punto di partenza di nuovi sviluppi apostolici, la diocesi
-sotto la guida illuminata del suo vescovo, monsignor Antonio Scopelliti - ha indetto
un anno giubilare scegliendo quale tema di riflessione e approfondimento lo stesso
che Benedetto XVI ha stabilito per la seconda assemblea sinodale per l'Africa (2009),
e cioè l'impegno della Chiesa al servizio della riconciliazione, della giustizia e
della pace. A solennizzare e dare maggior impulso allo svolgimento del giubileo, in
consonanza con il tema prescelto, è stato invitato il presidente del Pontificio Consiglio
della Giustizia e della Pace, che si è recato nel Madagascar in visita pastorale
dall'8 al 13 novembre scorsi.
L’organizzazione per il viaggio pastorale ha
previsto una fitta agenda di impegni con visite ed incontri a Tananarive, Moramanga,
Andilanatoby, Ambatondrazaka, Anjiro. Insieme al nunzio in Madagascar, il porporato
ha avuto incontri con la Conferenza episcopale del Madagascar, con i sacerdoti, religiosi
e i fedeli del Paese nonché con le autorità civili e politiche. Nei suoi discorsi
il presidente del Consiglio Pontificio “Giustizia e Pace” non si è stancato di ribadire
come per la Chiesa i termini Giustizia e Pace siano intimamente collegati al tema
della riconciliazione e a quello dello sviluppo. Il momento più importante della visita
pastorale del porporato è stato quello della celebrazione eucaristica ad Ambatondrazaka
dinanzi a migliaia di fedeli, e nell’omelia ha ricollegato il tema generale del giubileo
alla gioiosa esperienza della vita che evoca l’anelito della risurrezione, e all’impegno
di andare controcorrente in un mondo dove sono coltivate in modo latente o palese
varie forme che esprimono una certa diffusa cultura della morte.