2007-11-17 11:04:18

Il Segretariato della COMECE presenta, in un documento, proposte all'Unione Europea per rispondere in modo più adeguato alle esigenze delle famiglie


Il Segretariato della Commissione degli episcopati della Comunità Europea (COMECE) ha presentato ieri, a Bruxelles, il documento dal titolo “Proposta per una strategia dell’Unione Europea a favore delle coppie e delle famiglie”. Il testo non intende mettere in discussione l’attuale accordo, nell’Unione Europea, sulle competenze degli Stati membri in materia di diritto di famiglia e politiche familiari. Si vuole invece promuovere il dibattito su quanto le istituzioni comunitarie “possono fare nell’ambito delle proprie competenze”. Sulle proposte e indicazioni contenute nel documento per “aiutare le coppie sposate” e “sostenere i genitori nei loro compiti educativi”, ascoltiamo al microfono di Amedeo Lomonaco, Alessandro Calcagno, consulente giuridico della COMECE:RealAudioMP3


R. - Abbiamo tenuto conto del fatto che l’Unione Europea non gode di una vera e propria competenza in materia di famiglia e, pertanto, abbiamo proposto una serie di suggerimenti, come il sostegno ai genitori rispetto ai rischi legati all’utilizzo di Internet o dei telefoni cellulari da parte dei minori. Abbiamo formulato proposte riguardo all’utilizzo di videogames brutali e violenti, rispetto ai quali riteniamo che la politica dell’Unione Europea non abbia fatto abbastanza. Ma caldeggiamo anche maggiore sostegno della lotta alla povertà minorile, che è un altro aspetto sul quale ci siamo concentrati. Nel documento, ci siamo soffermati sul problema dell’integrazione delle famiglie migranti con specifico riferimento ai ricongiungimenti familiari, che è un tema molto caro anche al Santo Padre. Un altro aspetto che abbiamo sottolineato riguarda la strategia in materia di sicurezza. Un‘iniziativa, questa, della Commissione Europea di fine giugno che prenderà in considerazione anche la possibilità di contribuire ad una migliore conciliazione della vita lavorativa e della vita familiare. Abbiamo sottolineato, peraltro, che il principio di sussidiarietà richiede che venga lasciato alla competenza degli Stati membri la possibilità di regolare le conseguenze legali di eventuali unioni registrate o unioni di fatto.

 
D. - Quindi, l’obiettivo è quello di cercare delle soluzioni e delle proposte, partendo dalla politica attuale dell’Unione Europea sulla famiglia, dalle competenze attuali. Ci sono anche delle sollecitazioni dei vescovi europei in tema di famiglia?

 
R. - Abbiamo cercato di tener conto di questo aspetto, sottolineando principalmente il fatto che la Chiesa considera il matrimonio tra un uomo ed una donna come un Sacramento di amore e, quindi, supporta, incoraggia e promuove la famiglia fondata sul matrimonio come soluzione ideale per assicurare la stabilità della famiglia stessa e garantire quindi, anche ai figli, un fondamento solidissimo per la costruzione del loro futuro. Di conseguenza, per la costruzione stessa del futuro dell’Europa, che dipende chiaramente dalle nuove generazioni.







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