2007-11-17 12:39:54

Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica


In questa 33.ma Domenica del Tempo Ordinario la Liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesù parla ai discepoli della fine dei tempi: vi saranno guerre, fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. Ma non sarà ancora la fine: dovranno prima avvenire grandi persecuzioni che daranno ai discepoli occasione di render testimonianza. Quindi Gesù aggiunge:

“Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime”.

Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia alla Pontificia Università Lateranense:RealAudioMP3


“Gesù prospetta la fine. Egli assume ora il registro del futuro e parla come profeta. Non era il suo registro consueto, ma talora lo inseriva, quando riteneva che i suoi dovessero avere una certa nozione e non essere del tutto sprovvisti riguardo agli accadimenti futuri. E’ sempre così: quando il Signore svela qualcosa, è perché è vitalmente necessario che noi lo sappiamo. La fine di cui parla Gesù non è però un avvenimento istantaneo ed immediato: è una fine che si estende nel tempo. La sua presenza ha riempito il tempo ed ora, nella pienezza del tempo, ora che il Regno di Dio è in mezzo a noi, la storia si spacca, si spacca l’umanità, e nel suo spaccarsi sulla pietra che è Cristo, nel suo cadere, perseguita. Ciò richiede la perseveranza che non è solo costanza contro le avversità esteriori, ma forza di durata contro la difficoltà interiore a perdurare. Questa virtù – dono di Dio – è necessaria alla salvezza”.







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