NEW DELHI, 16nov07 - “Nel pieno della rivoluzione delle comunicazioni, la vera sfida
è quella di evitare l’alienazione per non soccombere” è il commento di padre Henry
D’Souza, segretario della commissione episcopale per le Comunicazioni Sociali della
Conferenza episcopale indiana (CNBI) alla vigilia della giornata che l’India dedica
al tema, domenica 18 novembre. Il sacerdote riconosce i passi avanti fatti nel settore
delle telecomunicazioni, di cui oggi la nazione asiatica è leader assieme a Cina e
Stati Uniti, che hanno indubbiamente contribuito allo sviluppo sociale delle aree
più disagiate e ad una maggiore partecipazione popolare alla vita politica del Paese,
che definisce “una democrazia vivace.” Al contempo non tace i rischi cui la società
dell’informazione va incontro. Tra questi, paventa il rischio del consolidamento di
un’aristocrazia che ha dimestichezza dei media e sia in grado di condizionare gli
stili di vita delle persone, creando un cortocircuito tra domanda ed offerta a tutto
profitto di chi a tali mezzi accede più facilmente. Il fatto ad esempio che la gente
già spenda più di quanto guadagna per accedere a beni di lusso rappresenta secondo
il religioso un allarme sociale. Come pure preoccupante è secondo D’Souza l’aumento
della violenza tra le giovani generazioni, che bersagliate da programmi aggressivi
vanno perdendo il senso del gioco di gruppo e crescono socialmente isolate. (Comunicato-MILANI)