Allarme dell'ONU: sono almeno 35 milioni gli sfollati e i profughi nel mondo
I conflitti sono in diminuzione, ma non ci sono mai stati, come adesso, 35 milioni
di sfollati, profughi e rifugiati costretti a lasciare le loro case a causa dei combattimenti:
è quanto denuncia il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, nel suo ultimo rapporto
sulla protezione dei civili nei teatri di guerra. Si stima che siano almeno dieci
milioni i rifugiati e più di 25 milioni gli sfollati interni costretti a vivere nella
più assoluta precarietà in contesti ostili, spesso molto lontani dai luoghi in cui
sono cresciuti. Sono quattro le aree che hanno contribuito a rendere ancora più grave
la situazione: l’Iraq, da dove negli ultimi anni sono fuggiti all’estero più di due
milioni di persone; la Repubblica democratica del Congo, in particolare le regioni
orientali del Paese; la Somalia, dove nelle ultime settimane l’esercito regolare con
l’appoggio dei soldati etiopici ha provocato diverse vittime tra gli abitanti di Mogadiscio;
la regione sudanese del Darfur, da quattro anni sconvolta da un conflitto che ha costretto
alla fuga oltre due milioni di persone. “Il crescente numero di violenze sessuali
perpetrate contro donne, bambini, ma anche uomini – ha detto inoltre Ban Ki-moon –
è la prima dimostrazione del nostro collettivo fallimento nell’assicurare efficace
protezione ai civili”. Il segretario generale delle Nazioni Unite – riferisce inoltre
l’agenzia MISNA - ha aggiunto che, probabilmente, il mondo sta assistendo solo all’inizio
di un fenomeno che potrebbe durare decenni e che sarà segnato da sofferenze, maltrattamenti
e da una quotidiana lotta per la sopravvivenza: “A causa dei conflitti – si legge
infine nel rapporto - ogni giorno ci sono civili uccisi, minacciati, violentati, costretti
alla fuga e incapaci di sostentarsi; è questa la sfida umanitaria più importante che
dobbiamo vincere”.(A.L.)