La Conferenza episcopale statunitense ha un nuovo presidente
E’ il cardinale Francis Eugene George, già arcivescovo di Chicago, il nuovo presidente
della Conferenza episcopale degli Stati Uniti. La sua elezione è stata ufficializzata
ieri, nel corso dell’assemblea generale dell’Organismo in corso a Baltimora. Il cardinale
George, che rimarrà in carica tre anni, è nato a Chicago nel 1937 ed è sacerdote degli
Oblati di Maria Immacolata; succede al vescovo di Spokane, mons. William Stephen Skylstad.
In un messaggio redatto durante la stessa assemblea generale, i vescovi americani
sono tornati sulla situazione irachena, definita inaccettabile e insostenibile. “La
nostra conferenza – si legge – punta la sua attenzione sull’obiettivo di una transizione
responsabile”. Richiamando l’amministrazione di Washington al senso dell’etica piuttosto
che alla strategia militare i vescovi fanno riferimento al pericoloso stallo politico
dell’Iraq, che blocca anche il processo di riconciliazione nazionale. “Riteniamo –
continua il testo – che gli Stati Uniti debbano collaborare con la Siria e l’Iran,
di importanza critica per portare un po’ di stabilità in Iraq; il rispetto per l’autodeterminazione
degli iracheni suggerisce che la nostra nazione non cerchi di costruire basi militari
permanenti in quel Paese, né cerchi di controllarne le risorse petrolifere”. Facendo
appello agli insegnamenti della Chiesa, i presuli richiamano al concetto di pace e
giustizia attraverso uno sforzo generale: politico, diplomatico ed economico. Un appello,
infine, i vescovi americani hanno lanciato all’amministrazione Bush, affinché vengano
impiegati maggiori sforzi e impegni sostanziali per venire incontro ai milioni di
profughi e sfollati provocati dal conflitto. (F.F)