2007-11-14 14:43:47

In corso a Roma l'assemblea internazionale dell'Unione apostolica del clero: il saluto del Papa


Ascoltare i sacerdoti diocesani - specie se in condizioni di disagio - e accoglierli in una dimensione di fraternità, pregare con loro, sensibilizzare i vescovi alla paternità verso i propri sacerdoti. E’ lo spirito che, da quasi 150 anni, anima il servizio dell’Unione apostolica del clero che sta tenendo in questi giorni a Roma la sua assemblea internazionale sul tema della Chiesa particolare. All'organismo è arrivato stamani durante l'udienza generale anche il saluto del Papa, il quale ha auspicato che questa importante realtà "contribuisca a tener viva nei sacerdoti la coscienza della loro vocazione alla santità, condizione indispensabile per essere nel mondo segno credibile dell'amore di Cristo". Alessandro De Carolis ha parlato di questa esperienza con il segretario dell’Unione apostolica del clero, don Jacob Alberto Kapingala:RealAudioMP3


R. - La prima esperienza è la preghiera. E’ un primo, grande impegno che abbiamo ed ogni nostro gruppo, secondo i nostri statuti, devi trovarsi almeno una volta al mese per pregare. Vogliamo corrispondere a quell’imperativo di Gesù che dice di pregare Dio perché mandi gli operatori nella sua messe e noi prendiamo questo invito molto sul serio, in un tempo come il nostro in cui c’è più necessità dei ministri ordinati, in qualità e in quantità. E un altro aspetto che vogliamo sottolineare è quello della formazione permanente, che riguarda tutti gli animatori di tutti i settori che si trovano nell’Unione apostolica del clero.

 
D. - Tra i punti della vostra assemblea, c’è quello della fraternità dei sacerdoti. Si vede spesso nella solitudine che vivono i sacerdoti diocesani una delle cause che induce alcuni di loro a mettere in discussione il proprio ministero. Qual è la vostra opinione su questo punto?

 
R. - Riguardo a questo, ciò che veramente è più importante è la solidarietà. Noi vogliamo vivere anzitutto la fraternità, aiutandoci e aiutando gli altri nelle diverse situazioni in cui vivono, soprattutto i preti che vivono isolati. La solitudine porta sempre ad una situazione di disagio. E sosteniamo anche i preti anziani, e tutti quelli che hanno più bisogno di un aiuto fraterno e vicendevole.

 
D. - In che modo concreto l’Unione apostolica del clero aiuta i sacerdoti che vivono situazioni di disagio?

 
R. - Quello che noi offriamo, non è un aiuto così diretto: è un appello che facciamo a tutti i vescovi ed è poi il vescovo a prendere le iniziative opportune. Noi sollecitiamo quella paternità, diciamo, da parte del vescovo verso i propri sacerdoti, perché siano aiutati a risolvere i loro problemi.

 
D. - L’Unione apostolica del clero ha dei momenti di fraternità anche all’interno dell’Associazione?

 
R. - Sì, quello che noi chiamiamo “Cenacolo”: ogni mese i membri si ritrovano per condividere insieme, fraternamente, i problemi, per un aiuto pastorale, spirituale, economico, in tutte le dimensioni cioè che toccano l’aspetto umano e spirituale della formazione.







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