Il cardinale Kasper: l'incontro di Ravenna con gli ortodossi è stato “un primo passo
importante, ma la strada verso l'unità è ancora molto lunga"
Sarà reso noto domani dal Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani
il documento finale dell’incontro che si è tenuto a Ravenna dall’8 al 14 ottobre tra
una delegazione guidata dal presidente del dicastero vaticano per l’ecumenismo, il
cardinale Walter Kasper e le Chiese ortodosse. Un documento su “Le “conseguenze ecclesiologiche
e canoniche della natura sacramentale della Chiesa”. Ai nostri microfoni il porporato
– rettificando quanto pubblicato oggi dal quotidiano “La Repubblica” secondo cui il
documento "fissa definitivamente e in maniera inequivocabile il primato del Romano
Pontefice, spianando la strada alla riunificazione di cattolici ed ortodossi divisi
dallo sisma del 1054" – afferma che si tratta di “un primo passo importante, ma la
strada verso la piena unità è ancora molto lunga”. Ascoltiamo il cardinale Walter
Kasper al microfono di Philippa Hitchen:
R. – Questo
documento parla della tensione fra autorità e conciliarità, ovvero sinodalità, a livello
locale, cioè della diocesi, a livello regionale e universale. Il passo importante
è che per la prima volta le Chiese ortodosse ci hanno detto sì, esiste questo livello
universale della Chiesa e anche a livello universale c’è conciliarità, sinodalità
e autorità; vuol dire che c’è anche un Primato: secondo la prassi della Chiesa antica,
il primo vescovo è il vescovo di Roma, non c’è dubbio su questo. Però non abbiamo
parlato di quelli che sono i privilegi del vescovo di Roma, abbiamo indicato soltanto
la prassi per la discussione futura. Questo documento è un modesto primo passo e come
tale dà speranza, ma non possiamo esagerarne l’importanza. La prossima volta dovremo
tornare sul ruolo del vescovo di Roma nella Chiesa universale nel primo millennio,
poi dovremo parlare anche del secondo millennio, del Concilio Vaticano I, il Vaticano
II, e questo non sarà facile, la strada è molto lunga e difficile ma questo documento
ci dà speranza, abbiamo raggiunto un primo passo importante. Siamo grati a quanti
hanno collaborato e anche a quanti hanno pregato durante questo incontro a Ravenna,
a tutti i fedeli che hanno veramente pregato e noi abbiamo sperimentato l’aiuto di
Dio e della Vergine Maria.
D. – Comunque, a quell’incontro di Ravenna la delegazione
della Chiesa ortodossa-russa è andata via dalla riunione. In qualche modo, questo
crea problemi per la validità di questo documento …
R. - Sì, è vero, la delegazione
ortodossa-russa è partita già il primo giorno perché c’era un problema inter-ortodosso,
sul riconoscimento della Chiesa autonoma dell’Estonia, c’è una differenza tra Costantinopoli
e Mosca. Questa è una questione inter-ortodossa, non possiamo interferire, ma noi
siamo molto rattristati e preoccupati perché per noi è importante che la Chiesa ortodossa
russa partecipi anche nel futuro al nostro dialogo. Perciò non possiamo interferire,
ma vogliamo chiedere a Mosca e Costantinopoli di fare del loro meglio per trovare
una soluzione, un compromesso e se loro vogliono possiamo anche facilitare questa
soluzione o a livello bilaterale, tra Mosca e Costantinopoli, o a livello pan-ortodosso,
ma non c’è dubbio, noi vogliamo la partecipazione della Chiesa ortodossa-russa. E’
una Chiesa molto importante; non vogliamo fare il dialogo senza i russi e vogliamo
lavorare per questo scopo.