Elezioni in Danimarca: si conferma il centro-destra
Il liberale danese Ander Fogh Rasmussen manterrà la sua carica di primo ministro di
un governo di centro destra. A confermagli l'incarico sono i risultati delle elezioni
politiche, che si sono tenute ieri in Danimarca. Il servizio di Fausta Speranza:
Gli
ultimi pronostici, con il 95,3% dei voti assegnano la vittoria alla coalizione uscente:
formata dai liberali e dai conservatori e sostenuta all'esterno dal Partito del Popolo
Danese, partito di cui si discute per le posizioni xenofobe. il ritiro dall'Iraq,
la guerra in Afganistan, una linea restrittiva verso gli immigrati sono temi che accomunano
il liberale Rasmussen e la leader socialdemocratica Schmidt, 'pezzi' fondamentali
della coalizione. Ma alla fine della campagna elettorale c'è stato accordo anche su
elementi di welfare e su misure più umanitarie verso i rifugiati costretti a vivere
nei campi profughi: battaglie portate avanti dalla sinistra. Il nuovo governo che
emergerà, però, al momento ancora rischia di aver bisogno, per un solo seggio, del
sostegno di un altro partito. Determinante l’ultimo scrutinio nella regione autonoma
delle isole Faroe. In quel caso, Rasmussen dovrà allargare a Nuova Alleanza, il partito
fondato nel maggio scorso dal musulmano nato in Siria, Naser Khader, con lo scopo
proprio di ridurre l'influenza del Partito del Popolo Danese di posizioni xenofobe.
In definitiva, è un risultato, quello delle elezioni di ieri, che sembra dire che
la popolazione non ha voluto rischiare di cambiare in un momento in cui i danesi godono
di un benessere diffuso con un'economia forte ed un'occupazione piena. Delle forze
a sinistra, resta da dire che il partito più a sinistra, il Partito Socialista Popolare,
trionfa più che raddoppiando la percentuale dei voti: un successo dovuto ai giovanissimi
e ad elettori socialdemocratici delusi della svolta a destra attribuita alla loro
nuova leader Schmidt.