Da domani in Vaticano la Conferenza internazionale sulla pastorale nella cura dei
malati anziani
Sarà incentrata sui malati anziani la XXII Conferenza internazionale, promossa dal
Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, che si aprirà domani in Vaticano,
presso l’Aula Nuova del Sinodo. Stamane, nella Sala Stampa della Santa Sede, il cardinale
Javier Lozano Barragán, presidente del dicastero pontificio ha illustrato ai giornalisti
l’agenda ed i contenuti dei lavori, che si protrarranno fino a sabato 17 novembre.
Presenti all’incontro mons. José L. Redrado e padre Felice Ruffini, rispettivamente
segretario e sottosegretario del medesimo Pontificio Consiglio, insieme ai professori
Roberto Bernabei e Massimo Petrini, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Il servizio di Roberta Gisotti:
“La
pastorale nella cura dei malati anziani”: ne dibatteranno per tre giorni, 40 esperti
in campo geriatrico, biomedico, storico, filosofico, teologico e pastorale, chiamati
da 20 Paesi, mentre oltre 60 sono le nazioni da cui arriveranno i partecipanti. Ad
aprire i lavori sarà la relazione del cardinale Javier Lozano Barragán,
che illustrerà la sollecitudine della Chiesa a servizio delle persone ammalate che
sono entrate nella fase della vecchiaia, la tappa – ha sottolineato il porporato ai
giornalisti – più importante perché da essa l’umanità si apre alla vita senza termine”:
“La
nostra conferenza internazionale si muove in un rigoroso campo di fede e ragione ma,
come risulta evidente dalla tematica esposta, tutto è trattato in uno slancio ascendente
e continuo: scienza, filosofia e teologia pastorale. La serietà del nostro impegno
esige un’accurata analisi di tutta la situazione per arrivare ad una sintesi vitale
che significhi la felicità totale di ogni persona. Così cerchiamo di dare ragione
della nostra speranza”.
Sono
oggi nel mondo 390 milioni le persone con oltre 65 anni – ha ricordato il presidente
del Dicastero pontificio – e saranno 800 milioni nel 2025, di cui 500 milioni vivono
in Paesi con speranza di vita oltre i 60 anni, ma ce ne sono 50 milioni che vivono
in Paesi dove la vita media non supera i 45 anni, come ad esempio la Sierra Leone
dove la morte giunge mediamente a soli 39 anni. In cima alla lista sono invece il
Giappone con una vita media per le donne di 86 anni e San Marino per gli uomini di
80 anni, seguiti da molti altri Paesi occidentali. Disparità enormi che riflettono
gravi sperequazioni nella qualità di vita sul Pianeta. Riguardo
i contenuti della Conferenza nella prima giornata saranno poste a confronto analisi
di gerontologi e demografi per passare poi all’esame delle principali malattie che
colpiscono la terza età e delle nuove medicine per curarle. Si parlerà anche dell’influenza
dei cambianti climatici sugli anziani. Si affronteranno quindi gli aspetti politici
e legislativi in tema di sanità e di previdenza, e cosi anche del ruolo dei media
e del fenomeno delle migrazioni Due interrogativi: “Che
cosa pensare?” e “Che cosa fare?”, guideranno le discussioni della seconda e terza
giornata dei lavori, in cui saranno poste a confronto varie esperienze maturate in
diversi contesti cristiani ma anche ebraici, induisti, islamici e buddisti, senza
trascurare punti di vista della cultura postmoderna.