Sette morti negli scontri a Gaza nell'anniversario della scomparsa di Arafat
Sette morti e una cinquantina di feriti: questo il bilancio degli scontri odierni
a Gaza fornito dalla televisione dell'Autorità nazionale palestinese. Una fonte del
Ministero degli interni, che a Gaza dipende da Hamas, parla invece di 3 morti. Gli
scontri sono avvenuti al termine di una imponente manifestazione di al-Fatah a Gaza
in memoria del presidente Yasser Arafat, indetta nel terzo anniversario della sua
morte. Si tratta della più importante manifestazione organizzata a Gaza da al Fatah
da quando, nel giugno scorso, Hamas ha espugnato il potere con la forza. Dopo mesi
in cui era prevalso nelle strade di Gaza il colore verde delle bandiere di Hamas,
oggi era invece predominante il giallo dei vessilli di al-Fatah, combinato con grandi
immagini del Rais Abu Ammar, ossia di Arafat.
- Arresti a Ramallah. Due
parlamentari di Hamas sono stati arrestati la scorsa notte da reparti dell'esercito
israeliano. A Ramallah i militari hanno arrestato la parlamentare Maryam Saleh, mentre
a Betlemme è stato prelevato Khaled Tafish. Le ragioni di questi arresti non sono
state ancora rese note. Fonti stampa palestinesi aggiungono che, nella nottata, reparti
israeliani hanno arrestato nella provincia di Tulkarem anche una ventina di attivisti
della Intifada, membri di Hamas, al-Fatah e Jihad islamica.
- Afghanistan.
Morti due soldati della NATO uccisi da una bomba nell'est dell'Afghanistan e una donna,
due bambini e una quindicina di ribelli uccisi dalle forze della coalizione nel sud
del Paese. I due soldati della Forza internazionale d'assistenza alla sicurezza (ISAF)
sono morti e un altro soldato è rimasto ferito nell’attacco compiuto con una bomba
artigianale alla frontiera con il Pakistan. La donna, i bambini e i ribelli hanno
perso la vita per un attacco della coalizione internazionale a guida americana alla
case in cui si erano rifugiati talebani: le forze della coalizione sostengono che
non erano informati della presenza di civili.
- Tensione in Pakistan. I
negoziati per un’eventuale condivisione del potere, cominciati prima dell'instaurazione
dello stato di emergenza, con il presidente pakistano, Pervez Musharraf, sono rotti
definitivamente. E’ quanto ha annunciato l'ex primo ministro e leader dell'opposizione
Benazir Bhutto. ''Non ci saranno più negoziati, ho cambiato politica'', ha aggiunto
la Bhutto precisando che si farà la "lunga marcia" prevista fino a Islamabad. Da parte
loro, le autorità pakistane fanno sapere che terranno una riunione per decidere il
comportamento da tenere domani in vista proprio della ''lunga marcia'' organizzata
tra Lahore e Islamabad per protestare contro lo stato di emergenza. Il ministro della
Giustizia dello Stato del Punjab, di cui Lahore è la città più popolosa, sottolinea
che i raduni sono vietati dalle misure d'emergenza. Le autorità aveva vietato venerdì
scorso, un raduno del partito alla periferia della capitale affermando che esisteva
il rischio di un attentato contro la Bhutto, che già il 18 ottobre era stato obiettivo
di un doppio attacco suicida che aveva provocato 139 morti. La leader dell'opposizione
era anche stata assegnata agli arresti domiciliari per tutta la giornata per impedirle
di partecipare. Tornando ad oggi, elicotteri dell'esercito hanno intanto bombardato
postazioni di combattenti islamici vicini ad al Qaida che hanno preso di recente il
controllo della maggior parte della valle di Swat, nel nordovest del Paese. Si tratta
del primo bombardamento da quando il presidente Musharraf ha annunciato che l'esercito
avrebbe sostituito la polizia e i paramilitari in vista di una controffensiva contro
le roccaforti dei fondamentalisti alla frontiera con l'Afghanistan. Secondo fonti
locali, combattenti filotalebani sarebbero stati feriti nell'attacco.
-
Iran. Cinque cittadini iraniani sono stati arrestati dalle forze di sicurezza
irachene nella provincia di Diyala, a nord-est di Baghdad. Citando fonti di sicurezza,
l'agenzia irachena Nina ha precisato che i cinque iraniani arrestati si trovavano
a bordo di un'auto nella cittadina di Al-Khalis, un'ottantina di km. a nord-est di
Baghdad, dove erano ''entrati illegalmente''. Da tempo, la zona di Al-Khalis è teatro
di scontri tra milizie tribali appoggiate dal governo e gruppi armati legati ad Al-Qaida.
Venerdì scorso, le forze USA avevano rilasciato nove iraniani - tra cui due diplomatici
- che erano stati arrestati tra il 2004 e il gennaio scorso in Iraq, perchè sospettati
di legami con le milizie sciite e gli insorti. Con gli ultimi cinque arrestati, sono
16 gli iraniani al momento detenuti in Iraq.
- Iraq. Un capo tribale
sunnita della provincia di Ninive, a nord-ovest di Baghdad, è stato ucciso in un attentato
nei pressi di Tal Afar da un commando di insorti, quattro dei quali sono stati a loro
volta uccisi dalla polizia irachena. Dopo l'agguato, la polizia si è lanciata all'inseguimento
degli attentatori, uccidendone quattro e catturandone altri due in un altro villaggio
di Al-Mazra (20 km. a est di Tal Afar). Venerdì scorso, cinque capi tribali sunniti
del Consiglio di salvezza della provincia di Diyala, a nord-est di Baghdad, erano
stati uccisi nella cittadina di Al-Khalis, a 80 km. dalla capitale, in un attentato
suicida che era stato attribuito ad Al-Qaida.
- Londra. Scotland Yard
ha detto di ''non ritenere'' che la nube nera che si è levata nell'est di Londra sia
il risultato di un'azione terroristica, sottolineando che non ci sono alcune informazioni
di vittime. I vigili del fuoco di Londra hanno comunicato che la nube nera innalzatasi
sul cielo di Londra è stata generata da un incendio a Waterden Road, nel quartiere
Stratford, est della capitale britannica.
- Ex leader Khmer rossi arrestati
per crimini contro l’umanità. Ieng Sary, ex ministro degli Esteri del regime dei
Khmer rossi, è accusato di crimini di guerra e di crimini contro l'umanità, mentre
la moglie, Ieng Thirith, che durante il regime del Khmer rossi è stata ministro degli
affari sociali, lo è per crimini contro l’umanità. Lo ha indicato il Tribunale internazionale
patrocinato dall'ONU che ha emesso il mandato di cattura. Ieng Sary è stato uno dei
principali esponenti del sanguinario regime ultra-maoista dei Khmer Rossi che ha mantenuto
nel terrore la Cambogia dal 1975 al 1979, svuotando le città a favore delle campagne,
imponendo il lavoro forzato ed eliminando sistematicamente tutte le persone sospettate
di essere oppositori. Durante il regime dei Khmer Rossi, sono state uccise più di
due milioni di persone. I nomi di Ieng Sary e Ieng Thirith circolavano da luglio nella
lista di cinque sospetti processabili dal tribunale internazionale patrocinato dall'ONU,
che è stato avviato nel luglio del 2006 e che ha già incriminato due ex leader dei
Khmer rossi - "Duch" a luglio e Nuon Chea a settembre - per crimini contro l'umanità.
- Daghestan. Almeno otto presunti militanti sono stati uccisi in un'operazione
speciale a Makhachkala, capitale della repubblica del Daghestan, nel Caucaso russo:
lo ha riferito una fonte del Ministero dell'interno locale. Le forze dell'ordine hanno
circondato una casa e hanno cominciato a sparare contro quelli che ritenevano militanti
coinvolti nell'attentato del 5 novembre scorso contro una jeep, costato la vita a
due militari.
- Vertice India-Russia. Oggi a Mosca, il premier indiano,
Manmohan Singh, arrivato ieri nella capitale, incontra il leader del Cremlino, Vladimir
Putin. In agenda figura, tra l'altro, la cooperazione militare ed energetica tra i
due Paesi. Il summit, secondo gli analisti, dovrebbe essere un'occasione per rinsaldarne
i rapporti, sullo sfondo dei crescenti legami di New Delhi con gli USA, che resta
il suo principale partner commerciale. In campo militare, circa il 70% delle armi
dell'India è di fabbricazione russa o sovietica, ma ritardi nelle forniture e aumento
dei prezzi da parte di Mosca hanno spinto New Delhi a guardare anche agli Usa, alla
Gran Bretagna, alla Francia e a Israele.
- Nuovo record commerciale Cina.
Il surplus commerciale cinese ha stabilito un nuovo record mensile in ottobre toccando
i 27,05 miliardi di dollari, secondo le cifre del commercio estero fornite dal sito
Internet degli uffici doganali. Il precedente record mensile risale a giugno, con
26,91 miliardi di dollari. Tra gennaio e ottobre, il surplus commerciale è di 212,4
miliardi di dollari, con un aumento del 59% annuale, superando nettamente il record
stabilito nel 2006 (177,5 miliardi di dollari).
- Liberato uno dei più vecchi
prigionieri politici cinesi. E’ stato liberato Li Weihong, 39 anni, dopo essere
stato rinchiuso in prigione 18 anni per aver partecipato alle manifestazioni per la
democrazia del 1989. Lo si è appreso oggi da fonti di dissidenti. E’ uscito oggi dopo
aver beneficiato di alcune riduzioni di pena per buona condotta, ha spiegato un suo
amico Yu Zhijian, anche lui imprigionato per 12 anni per aver tirato delle uova al
ritratto di Mao in piazza Tiananmen, a Pechino. ''Torna a casa per vedere suo padre.
Non sa che sua madre è morta da due anni'', ha aggiunto Yu. Operaio di 21 anni nel
1989, Li era stato condannato a morte per ''atti di teppismo'', dopo aver preso parte
a manifestazioni violente nella provincia di Hunan (centro della Cina). La condanna
era stata poi commutata in reclusione. Un centinaio di partecipanti al movimento della
Primavera di Pechino nel 1989, che terminò con la repressione sanguinosa di piazza
Tiananmen il 4 giugno dello stesso anno, sono ancora dietro le sbarre, secondo quanto
affermano associazioni di difesa dei diritti dell'uomo.
- Voli CIA.
Quarantasette voli, in maggioranza militari, passarono tra il 2002 e il 2007 attraverso
lo spazio aereo spagnolo diretti o provenienti dalla base americana di Guantanamo,
e undici fecero scalo nelle basi spagnole di Rota (Cadice), Torrejon de Ardoz (Madrid),
Moron de la Frontera (Siviglia) e Tenerife Norte (Canarie), secondo un rapporto dell'ente
statale aeroportuale Aena, citato stamane dal quotidiano El Pais. Secondo il rapporto,
che sarebbe già stato trasmesso al giudice che indaga sui cosddetti "voli della CIA",
la maggioranza dei transiti aerei (25) avvennero durante il governo di Jose' Luis
Rodriguez Zapatero e il resto durante l'amministrazione precedente di centrodestra.
El Pais sottolinea che l'informazione completa fornita ora da Aena, che dipende dal
Ministero delle infrastrutture, non è mai giunta in parlamento malgrado questo l'avesse
richiesta. In tale sede, ricorda il giornale, il ministro degli Esteri, Miguel Angel
Moratinos, si limitò ad informare concretamente su un unico volo, quello atterrato
a Tenerife proveniente da Bucarest, dopo le notizie diffuse dalla stampa su scali
nelle Canarie e Baleari.
- Slovenia. Il candidato dell'opposizione
di centrosinistra, il 55.enne Danilo Turk, si è aggiudicato il ballottaggio delle
presidenziali in Slovenia con il 68,2% delle preferenze, rispetto a 31,7% andato al
suo avversario, l'ex premier di centrodestra, il 59.enne Lojze Peterle. Tale risulato
- che conferma le prime proiezioni - è emerso in serata ieri a Lubiana, dopo lo scrutinio
del 99,9% delle schede elettorali. ''Mi felicito sinceramente con Danilo Turk per
la sua vittoria'', ha detto Peterle ammettendo la sconfitta.
- Kosovo.
Per Martti Ahtisaari, rappresentante speciale delle Nazioni Unite per il Kosovo, che
ha redatto il primo piano sul nuovo status della provincia serba secessionista,
"è difficile dire cosa succederà il 10 dicembre", data prevista per la presentazione
del rapporto della troika UE-USA-Russia, sotto la cui egida sono ripresi i colloqui
tra Pristina e Belgrado. Ahtisaari non crede però che ci sarà una dichiarazione unilaterale
di indipendenza da parte del Kosovo: "Spero che la saggezza prevalga", ha detto interpellato
dall'ANSA, in margine ad un convegno sullo sviluppo di una forza europea per una risposta
rapida alle crisi. "Non credo che le due parti vogliano prolungare i colloqui oltre
il 10 dicembre", ha affermato Ahtisaari. Dopo il rapporto conclusivo che sarà presentato
da UE-USA-Russia, la vicenda sarà nelle mani del Consiglio di sicurezza dell'ONU.
Il piano Ahtisaari prevedeva per il Kosovo una sorta di indipendenza sotto tutela
internazionale. Il suo piano è stato però bocciato nel Consiglio di sicurezza delle
Nazioni Unite per il veto opposto dalla Russia. I negoziati tra le parti sono ripresi
sotto l'ombrello della troika. Dopo incontri svoltasi a Bruxelles e a Vienna, le parti
si ritroveranno a Bruxelles martedì prossimo, 20 novembre. Nell'ultima riunione nella
capitale austriaca, da parte serba è stato proposto una soluzione per il nuovo statuto
sul "modello Hong Kong", che prevede autonomia amministrativa, ma sovranità limitata,
mentre da parte kosovara è stata ribadita la richiesta di indipendenza tout court.
(Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
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