Il ruolo dell’Indonesia nella lotta al terrorismo e nella promozione del dialogo interreligioso
al centro del discorso del Papa al nuovo ambasciatore di Giacarta
La grave minaccia del terrorismo per la pace e l’unità dell’Indonesia e il ruolo di
questo Paese multireligioso nello scacchiere internazionale: ne ha parlato il Papa
stamane ricevendo le Lettere credenziali del nuovo ambasciatore indonesiano presso
la Santa Sede, il signor Suprapto Martosemoto. Il servizio di Roberta Gisotti:
“Certamente, oggi - ha sottolineato Benedetto XVI - il fenomeno
internazionale del terrorismo è una delle più gravi minacce all’ideale dell’unità
nazionale” in Indonesia. Da qui l’apprezzamento per la condanna, ribadita dal Governo
di Giacarta - di ogni violenza terroristica, “sotto qualsiasi pretesto accada, come
attacco criminale che nel suo disprezzo per la vita umana e la libertà mina le fondamenta
stesse della società”. “Questo in particolare è il caso in cui il nome di Dio venga
invocato come giustificazione per tali atti” – ha rimarcato il Papa, aggiungendo che
“la Chiesa, ad ogni livello nella fedeltà all’insegnamento del suo Maestro, inequivocabilmente
condanna la manipolazione della religione per fini politici, anche sollecitando l’applicazione
della legge umanitaria in ogni aspetto della lotta contro il terrorismo”.
Ha
auspicato il Santo Padre che l’Indonesia - Paese con maggiore popolazione musulmana
in tutto il mondo, quasi il 90 per cento su 200 milioni di abitanti - entrato di recente
tra i membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, “giochi un ruolo
importante e positivo nel promuovere la cooperazione interreligiosa, sia nei propri
confini che nella comunità internazionale”.