Critiche dei vescovi del Ghana per le recenti riforme del governo in campo educativo
che prevedono l'abolizione dell'ora di religione
"Noi vescovi troviamo deludente e scoraggiante che, contrariamente alle aspirazioni
e alle aspettative della stragrande maggioranza dei genitori nel Ghana, le riforme
in campo educativo, fin dall’indipendenza, hanno sistematicamente tenuto ai margini
la religione dall’ambito formativo". E’ quanto scrivono in un documento i presuli
ghanesi sottolineando che le recenti riforme, anziché trarre insegnamenti dagli errori
del passato, abbiano aggravato una situazione già deplorevole. Il servizio di Amedeo
Lomonaco:
In Ghana
è prevista l'abolizione dell’ora di religione. I vescovi, che definiscono la situazione
“preoccupante, imbarazzante e inaccettabile”, chiedono quindi un’inclusione immediata
dell’insegnamento della religione anche nella futura offerta formativa. Si invitano
poi tutti i cristiani, i musulmani e i fedeli delle religioni tradizionali ad unirsi
alle proteste contro il governo. Si sottolineano inoltre gli innegabili benefici dell’insegnamento
dei principi religiosi nelle scuole: “questi principi – si legge – possono contribuire
a combattere l’ingiustizia”. “A nome dei genitori del Ghana e di tutti i ghanesi che
credono nell’efficacia della religione – scrivono inoltre i vescovi - rifiutiamo categoricamente
determinate posizioni nelle politiche educative”. Alcune di queste sono: la graduale
ma sistematica esclusione dell’insegnamento della religione; la gestione di istituti
cattolici da parte di non cattolici. Il nostro auspicio – concludono i vescovi del
Ghana – è che il governo cooperi “per promuovere la formazione religiosa nelle scuole
per combattere la corruzione” a ogni livello della società.
Sulle
politiche del governo ghanese in campo educativo ascoltiamo al microfono di Amedeo
Lomonaco, l'arcivescovo di Accra, mons. Charles Palmer-Buckle:
R. – L’educazione
religiosa e morale non si vedono nel curriculum. Crediamo che ciò non vada bene. Dietro
tutto questo, dietro ogni governo, c’è un potere che ha cercato sempre di escludere
la religione.
D. – In Ghana viene quindi abolita
l’ora di religione? Questo insegnamento è ancora previsto oppure è stato tolto?
R.
– Vogliono toglierla. Da una cinquantina di anni la Chiesa cattolica come le altre
confessioni cristiane hanno sempre dovuto confrontarsi con vari governi che hanno
cercato di mettere da parte l’insegnamento nella pubblica istruzione della religione.
D. – A queste proteste si uniscono anche i musulmani…
R.
– Certamente. Abbiamo chiesto che questo diritto fondamentale, la libertà della scelta
religiosa sia rispettata, non solo per noi cristiani e cattolici, ma anche per i musulmani
e per i seguaci delle religioni tradizionali. Per noi è attraverso la religione e
la moralità che si forma il carattere di un giovane.
D.
– Voi, come leader religiosi, chiedete al governo di combattere l’ingiustizia e l’iniquità...
R.
– Vogliamo certamente combattere l'iniquità, perchè con l'urbanizzazione ormai ci
sono tanti vizi. Anche la globalizzazione è responsabile di questo scenario: la televisione
mostra, ad esempio, comportamenti contrari a quello in cui crediamo. E' questo il
nostro più grande compito: noi come Chiesa lavoriamo per la salvezza della persona
umana, per la formazione totale della persona, che abbia timore di Dio e amore per
il prossimo. Solo la religione può garantire questo tipo di formazione.