Presentati in Vaticano tre prestigiosi volumi che entrano nel cuore di importanti
eventi ecclesiali
“Magnum Iubilaeum Trinitati canticum”; “Sede apostolica vacante. Eventi e celebrazioni,
2005”; “Inizio e Ministero Petrino del vescovo di Roma Benedetto XVI”. Sono i tre
preziosi volumi presentati ieri presso l’Aula nuova del Sinodo dei vescovi in Vaticano.
I libri, curati dall’Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice e dalla
Libreria Editrice Vaticana, entrano nel cuore di tre dei più importanti eventi della
Chiesa in questi ultimi decenni. “Magnum Iubilaeum Trinitati canticum” dedica 1190
pagine allo straordinario appuntamento del Giubileo del 2000. Diviso in tre parti,
il volume propone testi e fotografie dei maggiori eventi legati all’Anno giubilare.
Una lunga sezione è poi dedicata agli studi che mettono in luce il significato del
Giubileo. Altrettanto dettagliato, è il libro “Sede Apostolica vacante. Eventi e celebrazioni,
2005” incentrato sulla morte di Giovanni Paolo II, sulle celebrazioni delle esequie
e del Conclave. Nel volume, arricchito da cartine topografiche relativi ai luoghi
e alle celebrazioni, si prendono in esame quei giorni solenni offrendo un’analisi
storica, una rassegna della normativa vigente e anche uno spazio alla cronaca e alla
stampa di quel periodo. Anche nel terzo libro “Inizio e Ministero Petrino del vescovo
di Roma Benedetto XVI” non mancano riferimenti alla cronaca. Il volume è articolato
in quattro parti: storica, teologica, celebrativa e rituale. Sono anzitutto offerti
e analizzati i dati storici relativi all’inizio del Pontificato dai primi secoli fino
ai nostri giorni. La sezione dedicata alla ritualità celebrativa si conclude con un
saggio consacrato agli aspetti orientali che hanno caratterizzato la liturgia di inizio
del ministero petrino di Benedetto XVI. Presentando i tre volumi, mons. Piero Marini,
per quasi 21 anni maestro delle celebrazioni liturgiche del Papa, ha detto che il
significato di queste pubblicazioni è quello di “plasmare una novità radicata nel
deposito della tradizione, avendo presenti le esigenze degli uomini e donne del nostro
tempo”. (A.L.)