Pakistan: Benazir Bhutto dagli arresti domiciliari alla protesta in piazza
Pakistan. Dagli arresti domiciliari alle dimostrazioni di piazza: in due giorni, l’ex
premier, Benazir Bhutto, è passata dalla misura restrittiva fino a manifestare accanto
ai giornalisti, scesi in strada per criticare lo stato d’emergenza decretato una settimana
fa dal presidente Musharaff. Una misura che, assicurano fonti governative, durerà
solo un mese. Il nostro servizio:
Non c’era a
Rawalpindi, ieri, ma oggi a Islamabad ha protestato contro lo stato d’emergenza in
Pakistan. Benazir Bhutto sta guidando in modo deciso l’opposizione al presidente Musharaff.
“Il nostro Paese sta vivendo tempi bui dobbiamo lottare uniti contro la dittatura”
così si è rivolta ai giornalisti, che hanno manifestato nella capitale pakistana,
ma ha lanciato messaggi simili agli avvocati, i sindacalisti, gli esponenti della
società civile. Con lo Stato d’emergenza, Musharaff ha sospeso le garanzie costituzionali,
in particolare la libertà di stampa: molte emittenti non allineate sono state chiuse
e anche i maggiori network stranieri come BBC o CNN sono stati oscurati. Una situazione
che dovrebbe durare soltanto un mese, stando a quanto riferito dal procuratore generale.
Intanto però la polizia, che resta a presidiare la casa della Bhutto, le ha anche
impedito di incontrare l’ex capo della Corte suprema, Chaudhry. Agenti in assetto
antisommossa le hanno sbarrato la strada che portava verso l’abitazione del magistrato.
Un altro ostacolo che però non ha impedito all’ex premier di annullare l’iniziativa
della “Lunga marcia” da Lahore a Islamabad, fissata per martedì, malgrado qualsiasi
riunione in forza dello stato d’emergenza, sia illegale in Pakistan.