La presidenza del CELAM ringrazia Benedetto XVI per l’autorizzazione a pubblicare
il documento finale di Aparecida
La presidenza del CELAM, il Consiglio episcopale latinoamericano, ricevuto ieri in
udienza da Benedetto XVI, ha espresso il proprio ringraziamento al Santo Padre che
qualche mese fa ha concesso l’autorizzazione a pubblicare il documento finale della
Conferenza di Aparecida, manifestando la propria fiducia nel magistero episcopale
della regione. A rivolgere il saluto al Papa, mons. Raymundo Damasceno Assis, arcivescovo
di Aparecida e presidente del CELAM, che ha manifestato al Pontefice la profonda gratitudine
dell’intero episcopato per le parole rivolte al CELAM durante la sua visita in Brasile.
Parole che, ha sottolineato il presule, hanno arricchito i lavori di Aparecida e che
sono state inserite nel documento finale. Mons. Damasceno Assis ha presentato al Papa
i nuovi membri della presidenza del CELAM eletti a luglio durante la XXXI Assemblea
ordinaria che si è svolta a L’Avana, a Cuba. “Abbiamo voluto questo incontro a Cuba
– ha spiegato l’arcivescovo di Aparecida – come testimonianza visibile ed espressione
di solidarietà di tutte le Conferenze episcopali dell’America Latina e dei Caraibi
con questo popolo e la sua Chiesa per la particolare situazione che vive. E’ stata
anche un’occasione – ha proseguito mons. Damasceno Assis – per un’importante incontro
fra arcivescovi e vescovi ed alcuni alti rappresentanti del governo cubano”. Il presule
ha ricordato inoltre che la partecipazione di questi ultimi alla Celebrazione eucaristica
voluta nella cattedrale della città dal cardinale Jaime Ortega, arcivescovo dell’Avana,
è stata un gesto che ha già portato alcuni frutti di speranza all’interno di una difficile
situazione. Mons. Damasceno Assis ha poi presentato al Papa le difficoltà che sta
vivendo il popolo latinoamericano; in particolare il presule ha voluto ricordare quanti
oggi soffrono le conseguenze degli uragani e delle inondazioni in Messico, nella Repubblica
Dominicana e ad Haiti, coloro che vivono nella povertà e che non riescono a superare
quelle condizioni che non sono compatibili con la loro dignità e le loro aspirazioni
di figli di Dio ed ancora quanti subiscono violenze. L’arcivescovo di Aparecida ha
espresso preoccupazione anche per tutte quelle persone che, “alla ricerca di migliori
condizioni di vita, si avventurano in cammini politicamente incerti”. Della V Conferenza
del CELAM il presule ha evidenziato l’ampia partecipazione delle diverse Chiese e
la comunione, l’ambiente di fraternità, responsabilità pastorale e preghiera. Circa
la diffusione del documento finale, mons. Damasceno Assis ha ricordato le due edizioni
curate dal CELAM, per un totale di 30 mila copie, e le altre pubblicazioni nei diversi
Paesi dell’America Latina. “E’ vero che c’è stata una reazione in alcuni ambienti
– ha precisato il presidente del CELAM – specialmente in Brasile, Argentina e Cile
per i cambiamenti apportati alla versione votata ad Aparecida. Con piacere – ha aggiunto
il presule – abbiamo spedito la lettera chiarificatrice inviataci dal cardinale Re
ai presidenti delle Conferenze episcopali e noi stessi abbiamo fatto una dichiarazione
a tal proposito. Questo incidente iniziale – ha detto ancora mons. Damasceno Assis
– è ormai superato e adesso siamo in una fase tranquilla e utile di recezione del
documento”. Il presidente del CELAM ha concluso il suo intervento affermando che “la
V Conferenza generale … ha sottolineato la volontà di fare di tutta la Chiesa pellegrina
nel continente un popolo di Dio più fortemente discepolo e missionario di Gesù Cristo
al servizio del … popolo” ed ha anche descritto la terza tappa dei lavori di Aparecida,
quella che adesso è volta ad un lavoro pastorale per una Missione continentale che
ha l’obiettivo di far maturare ed approfondire la fede in ogni credente perché possa
essere sale e luce del mondo attraverso una testimonianza coerente tra fede e vita.
(T.C.)