2007-11-10 12:35:47

Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica


In questa 32.ma Domenica del Tempo Ordinario la Liturgia ci presenta il dialogo tra i sadducei e Gesù sul tema della risurrezione. I sadducei, negando che ci sia una vita dopo la morte, pongono un quesito paradossale a Gesù: in cielo, di chi sarà mai moglie una donna che in terra ha avuto sette mariti? Gesù risponde:

“I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito … Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè … quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui”.

Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia alla Pontificia Università Lateranense:RealAudioMP3


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Quelli che non hanno la grazia e la libertà di considerare questo mondo alla luce dell’altro, in vista del quale questo è stato ordinato, non hanno neppure la possibilità di comprendere la realtà presente e si pongono conseguentemente questioni inconsistenti. Solo alla luce della Risurrezione si può intendere la verità di quello che viviamo in questo mondo, apparentemente dominato dalla morte, un mondo che non conosce o non riconosce più il Signore della vita e che si prepara una buona morte, eutanasia, ma che ogni giorno vede riprodotto sugli schermi lo scempio di una brutta e pessima morte. Ma Dio è il vivente e fonte della vita. E’ il Dio dei vivi, conferma Gesù, che è venuto perchè abbiamo la vita e l’abbiamo in abbondanza. Chi appartiene a Cristo, al primogenito dei risorti, è già fin d’ora figlio della Risurrezione, figlio di Dio. Già fin d’ora la nostra vita è tutta attraversata dal raggio della Risurrezione e noi viviamo per Lui, grazie a Lui e in Lui.

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