Forti della fede in Cristo e delle vostre tradizioni, continuate ad essere fucine
di santità: l’esortazione di Benedetto XVI ai 40 mila fedeli delle Confraternite d’Italia,
riunitesi stamani in Piazza San Pietro
Una corale manifestazione di fede, una festa di popolo: Benedetto XVI ha ricevuto
stamani, in Piazza San Pietro, l’abbraccio di oltre 40 mila fedeli, membri delle oltre
2000 Confraternite delle regioni e diocesi d’Italia. Il Papa li ha incoraggiati a
proseguire nel loro generoso impegno in favore dei più bisognosi, mantenendo sempre
saldo il radicamento nel Vangelo. L’indirizzo d’omaggio al Pontefice è stato rivolto
da mons. Armando Brambilla, vescovo ausiliare di Roma e delegato della Conferenza
episcopale italiana per le Confraternite e i Sodalizi, che ha illustrato la ricchezza
di carismi presenti nel vasto e variegato mondo delle Confraternite. Il Papa ha rivolto
un saluto particolare al dott. Francesco Antonetti, presidente della Confederazione
che raccoglie le Confraternite italiane. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Con
la ricchezza dei propri simboli, l’originalità dei propri abiti, testimonianza di
una storia secolare e, al tempo stesso, di una fede viva e feconda, le Confraternite
d’Italia hanno festosamente “invaso” Piazza San Pietro per esprimere il proprio affetto
filiale a Benedetto XVI. Un entusiasmo ricambiato dal Santo Padre, che ha subito voluto
mettere l’accento sull’importanza e l’influsso esercitato da queste realtà “nelle
comunità cristiane d’Italia sin dai primi secoli dello scorso millennio”. Fin dalle
origini, ha ricordato il Papa, le Confraternite si sono “distinte per le loro tipiche
forme di pietà popolare a cui venivano unite tante iniziative caritatevoli” verso
i sofferenti. Opera ancor più significativa, ha rilevato, considerando che esse cominciarono
a sorgere durante il Medio Evo “quando ancora non esistevano forme di assistenza pubblica
che garantissero interventi sociali e sanitari per le fasce più deboli della collettività”.
Ancora oggi, ha rilevato, "pur essendo cresciuto il benessere economico, non sono
tuttavia scomparse le sacche di povertà" e c'è perciò "tanto da fare nel campo della
solidarietà":
"Le Confraternite non sono però
semplici società di mutuo soccorso oppure associazioni filantropiche, ma un insieme
di fratelli che, volendo vivere il Vangelo nella consapevolezza di essere parte viva
della Chiesa, si propongono di mettere in pratica il comandamento dell’amore, che
spinge ad aprire il cuore agli altri, particolarmente a chi si trova in difficoltà.
L’amore evangelico – amore per Dio e per i fratelli – è il segno distintivo e il programma
di vita di ogni discepolo di Cristo come di ogni comunità ecclesiale". D’altro
canto, ha proseguito riecheggiando la Deus caritas est, la carità appartiene alla
natura stessa della Chiesa ed è “espressione irrinunciabile della sua esistenza”.
E’ necessario allora “attingere alla sorgente, che è Dio stesso”, attraverso la preghiera,
l’ascolto della sua Parola e i Sacramenti. Quindi, il Papa ha voluto ribadire il ruolo
delle Confraternite nell’Italia di oggi:
"Nella
stagione di grandi cambiamenti che stiamo attraversando, la Chiesa in Italia ha bisogno
anche di voi, cari amici, per far giungere l’annuncio del Vangelo della carità a tutti,
percorrendo vie antiche e nuove. Radicate sul solido fondamento della fede in Cristo,
le vostre benemerite Confraternite, con la singolare molteplicità di carismi e la
vitalità ecclesiale che le contraddistingue, continuino dunque a diffondere il messaggio
della salvezza tra il popolo, operando sulle molteplici frontiere della nuova evangelizzazione!" Ha
così invitato le Confraternite a coltivare “sempre un amore profondo verso il Signore
e una docile ubbidienza” ai propri pastori per portare a compimento la loro missione:
"Mantenendo
ben saldi i requisiti dell’'evangelicità' e dell’'ecclesialità', le vostre Confraternite
continueranno ad essere scuole popolari di fede vissuta e fucine di santità; potranno
proseguire ad essere nella società 'fermento' e 'lievito' evangelico e contribuire
a suscitare quel risveglio spirituale che tutti auspichiamo". Il
Papa ha poi incoraggiato le Confraternite a curare la “formazione spirituale” e di
“tendere alla santità”, seguendo gli esempi di autentica perfezione cristiana. Non
pochi dei vostri confratelli, ha detto, “con coraggio e grande fede, si sono contraddistinti,
nel corso dei secoli come sinceri e generosi operai del Vangelo, talora sino al sacrificio
della vita”. Oggi, ha concluso Benedetto XVI, “è ancor più necessario coltivare un
vero slancio ascetico e missionario per affrontare le tante sfide dell’epoca moderna”.