2007-11-09 14:16:35

Mons. Marchetto: il Concilio Vaticano II, grande evento, sintesi di tradizione e rinnovamento. Critiche al gruppo di Bologna


Il Concilio Ecumenico Vaticano II è stato un grande evento, sintesi di tradizione e rinnovamento e non una rottura col passato, né la creazione di una nuova Chiesa. E’ quanto ha detto stamani mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, intervenendo ad Ancona ad un convegno sulla Chiesa Cattolica nel XX secolo organizzato dal Centro studi oriente-occidente del capoluogo marchigiano. Il servizio di Sergio Centofanti:RealAudioMP3

 
Mons. Marchetto ha svolto il suo intervento criticando in particolare quanti hanno voluto vedere nel Concilio Ecumenico Vaticano II una rottura totale con la Tradizione della Chiesa. Il presule ha contestato soprattutto le interpretazioni offerte dagli studiosi del cosiddetto gruppo di Bologna, guidati da Giuseppe Alberigo, lo storico del cristianesimo scomparso nel giugno scorso. Questi studiosi – ha detto – “sono riusciti, con ricchezza di mezzi, industriosità di operazioni e larghezza di amicizie, a monopolizzare ed imporre una interpretazione” ideologica che oggi “va per la maggiore” ponendo in contrapposizione Giovanni XXIII e Paolo VI, nonché i documenti conciliari con il cosiddetto spirito del Concilio, fino ad immaginare “una rivoluzione copernicana, il passaggio … ad un altro Cattolicesimo”. Alberigo proponeva una sorta di democratizzazione della Chiesa affermando che “l’egemonia del sistema istituzionale sulla vita cristiana… aveva toccato l’apice con la qualifica dogmatica del primato e dell’infallibilità magisteriale del vescovo di Roma”. “Sono invece - asseriva Alberigo - la fede, la comunione e la disponibilità al servizio che fanno la chiesa”. Mons. Marchetto da parte sua parla di “identità in evoluzione” e di “fedeltà nel rinnovamento”. Il presule ha invitato infine a leggere il discorso di Benedetto XVI alla Curia Romana, il 22 dicembre 2005, in cui il Papa sottolineava come una interpretazione del Vaticano II come rottura con la Chiesa pre-conciliare, favorita dalla “simpatia dei mass-media”, abbia creato solo confusione. L’esatta interpretazione di quel grande evento ecclesiale – aveva detto il Papa – ha invece “silenziosamente ma sempre più visibilmente” portato frutti.







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