2007-11-09 13:49:20

Lavorare insieme, italiani e romeni, per una convivenza pacifica e costruttiva, nella memoria di Giovanna Reggiani


Con la partecipazione del Metropolita Josif, inviato personalmente dal Patriarca della Chiesa ortodossa romena, Sua Beatitudine Daniel, sì è svolta ieri sera a Roma, nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina, una preghiera in memoria di Giovanna Reggiani, uccisa pochi giorni fa a Tor di Quinto da un giovane romeno. L’incontro di preghiera è stato promosso dalla Comunità di Sant’Egidio e dai romeni presenti a Roma, ed ha visto la partecipazione tra gli altri del pastore valdese Antonio Adamo, chiesa nella quale Giovanna Reggiani svolgeva la sua attivita' come monitrice dei bambini, e di numerosi rappresentanti del popolo Rom. I presenti hanno voluto esprimere la condanna e l’indignazione per l’atto di brutale inumanità avvenuto, e al tempo stesso hanno invitato tutti a non reagire alla violenza con altra violenza. “Vogliamo reagire, come cristiani e come uomini, ha detto il Metropolitia Josif, andando in profondità in una dimensione personale, comunitaria ed ecclesiale, perché fatti come questo non accadano più”. “Noi dobbiamo imparare a vivere insieme, questa è la sfida”. Gli ha fatto eco Mons. Gnavi, della Comunità di Sant’Egidio, sottolinenando come occorra lavorare insieme per vincere il male con il bene. “A noi è chiesto di essere più coraggiosi di chi, sfiduciato, crede alla sola sicurezza che viene dalla distanza, dal muro, dalla separazione”. Di qui la Lettera aperta che i partecipanti hanno voluto rivolgere alle comunità italiana e romena. Vi si esprime il dolore della contea di Sibiu per il dramma provocato da un proprio concittadino, e la volontà di contribuire allo sviluppo della società italiana con il lavoro onesto che tanti romeni svolgono in Italia. Essi rappresentano, prosegue la Lettera, il popolo romeno riconoscente per l’ospitalità e il sostegno in questi tempi difficili, che costringono tanti connazionali a cercare all’estero il proprio sostentamento materiale. La Lettera aperta si conclude con un appello a tutti gli organi decisionali, romeni ed italiani, affinchè venga trovata "una soluzione equilibrata a questi problemi, che eviti ogni azione estremista che porterebbe gravi conseguenze ai nostri popoli".







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