Lavorare insieme, italiani e romeni, per una convivenza pacifica e costruttiva, nella
memoria di Giovanna Reggiani
Con la partecipazione del Metropolita Josif, inviato personalmente dal Patriarca della
Chiesa ortodossa romena, Sua Beatitudine Daniel, sì è svolta ieri sera a Roma, nella
Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina, una preghiera in memoria di Giovanna
Reggiani, uccisa pochi giorni fa a Tor di Quinto da un giovane romeno. L’incontro
di preghiera è stato promosso dalla Comunità di Sant’Egidio e dai romeni presenti
a Roma, ed ha visto la partecipazione tra gli altri del pastore valdese Antonio Adamo,
chiesa nella quale Giovanna Reggiani svolgeva la sua attivita' come monitrice dei
bambini, e di numerosi rappresentanti del popolo Rom. I presenti hanno voluto esprimere
la condanna e l’indignazione per l’atto di brutale inumanità avvenuto, e al tempo
stesso hanno invitato tutti a non reagire alla violenza con altra violenza. “Vogliamo
reagire, come cristiani e come uomini, ha detto il Metropolitia Josif, andando in
profondità in una dimensione personale, comunitaria ed ecclesiale, perché fatti come
questo non accadano più”. “Noi dobbiamo imparare a vivere insieme, questa è la sfida”.
Gli ha fatto eco Mons. Gnavi, della Comunità di Sant’Egidio, sottolinenando come occorra
lavorare insieme per vincere il male con il bene. “A noi è chiesto di essere più coraggiosi
di chi, sfiduciato, crede alla sola sicurezza che viene dalla distanza, dal muro,
dalla separazione”. Di qui la Lettera aperta che i partecipanti hanno voluto rivolgere
alle comunità italiana e romena. Vi si esprime il dolore della contea di Sibiu per
il dramma provocato da un proprio concittadino, e la volontà di contribuire allo sviluppo
della società italiana con il lavoro onesto che tanti romeni svolgono in Italia. Essi
rappresentano, prosegue la Lettera, il popolo romeno riconoscente per l’ospitalità
e il sostegno in questi tempi difficili, che costringono tanti connazionali a cercare
all’estero il proprio sostentamento materiale. La Lettera aperta si conclude con un
appello a tutti gli organi decisionali, romeni ed italiani, affinchè venga trovata
"una soluzione equilibrata a questi problemi, che eviti ogni azione estremista che
porterebbe gravi conseguenze ai nostri popoli".