Elezioni presidenziali in Georgia il 5 gennaio. L’annuncio è giunto a sorpresa da
parte dell’attuale presidente Mikheil Saakashvili, che nei giorni scorsi aveva proclamato
lo stato d’emergenza. Gli scontri di piazza tra i manifestanti dell’opposizione e
la polizia antisommossa schierata dal governo avevano suscitato una forte impressione
in occidente. Il servizio di Giuseppe D’Amato:
E la crisi
georgiana non manca di avere ripercussioni sui già tormentati rapporti con Mosca.
Ieri, l’espulsione dalla Russia di tre diplomatici georgiani in risposta ai tre diplomatici
russi cacciati da Tbilisi per spionaggio e attività eversiva: per Saakashvili sarebbe
stata proprio Mosca ad aver orchestrato le manifestazioni di piazza. Sulle implicazioni
e le conseguenze di questa nuova crisi caucasica, Stefano Leszczynski ha intervistato
Vittorio Strada, esperto dell’area ex sovietica e docente presso l’Università di Venezia: