2007-11-09 13:28:48

Benedetto XVI agli universitari cattolici della FUCI: cercare il sapere non contrasta con la fede, ma combatte le derive arroganti e violente di certa cultura


Lo studio è una “provvidenziale opportunità per avanzare nel cammino della fede”: permette all’intelligenza di aprire l’uomo al mistero di Dio e dunque di chiuderlo all’ottusità di comportamenti “improntati all’arroganza e alla violenza”. Con queste affermazioni Benedetto XVI ha accolto in udienza i circa 120 rappresentanti della FUCI, la Federazione degli universitari cattolici italiani, che celebra quest’anno i 110 anni di fondazione. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3


“Credere nello studio”: questa frase racchiude ben più dello slogan che a prima vista sembra esprimere. Unisce due ambiti molto spesso considerati pregiudizialmente in contrasto fra loro, ma che sin dall’inizio del suo Pontificato Benedetto XVI ha cercato e cerca di conciliare: la fede e la ricerca del sapere. Non perché si ha fede si deve rinunciare a cercare liberamente la verità, e non perché si cerca la verità con libertà si deve rinunciare alla fede, è il pensiero del Papa. Al crocevia di queste due tensioni si pongono i centodieci anni di esperienza che fanno la storia e lo spirito della FUCI. Essere e lavorare da cristiani nel mondo della cultura, nella società e nella Chiesa: questo è il valore della Federazione degli universitari cattolici italiani, che ha contribuito a formare - ha ricordato il Papa – “intere generazioni di cristiani esemplari”. Tra le molte centinaia, spiccano figure d’eccellenza che rispondono ai nomi dei Beati Piergiorgio Frassati e Alberto Marvelli, di due vittime del terrorismo come lo statista Aldo Moro e il prof. Vittorio Bachelet, di un Pontefice, Paolo VI.

 
“Credere nello studio”, ha affermato Benedetto XVI, “vuol dire riconoscere che lo studio e la ricerca – specialmente durante gli anni dell’Università – posseggono un’intrinseca forza di allargamento degli orizzonti dell’intelligenza umana, purché lo studio accademico conservi un profilo esigente, rigoroso, serio, metodico e progressivo”. Proprio nell’ambito della trasmissione del sapere, ha proseguito il Papa, la FUCI “può esprimere appieno anche oggi il suo antico e sempre attuale carisma:

 
“E cioè la convinta testimonianza della ‘possibile amicizia’ tra l’intelligenza e la fede, che comporta lo sforzo incessante di coniugare la maturazione nella fede con la crescita nello studio e l’acquisizione del sapere scientifico (...) In effetti, perchè ritenere che chi ha fede debba rinunciare alla ricerca libera della verità, e chi cerca liberamente la verità debba rinunciare alla fede? E’ invece possibile, proprio durante gli studi universitari e grazie ad essi, realizzare un’autentica maturazione umana, scientifica e spirituale”.

 
Lo studio costituisce, al tempo stesso - ha osservato ancora il Papa - una provvidenziale opportunità per avanzare nel cammino della fede, perché l’intelligenza ben coltivata apre il cuore dell’uomo all’ascolto della voce di Dio, evidenziando l’importanza del discernimento e dell’umiltà. Benedetto XVI ha rammentato l’invito rivolto ai giovani italiani dell’Agorà di Loreto, ai primi di settembre: quello di “non seguire la strada dell’orgoglio, bensì quella di un realistico senso della vita aperto alla dimensione trascendente”:

“Oggi, come in passato, chi vuole essere discepolo di Cristo è chiamato ad andare controcorrente, a non lasciarsi attrarre da richiami interessati e suadenti che provengono da diversi pulpiti dove sono propagandati comportamenti improntati all’arroganza e alla violenza, alla prepotenza e alla conquista del successo con ogni mezzo. Si registra nell’attuale società una corsa talora sfrenata all’apparire e all’avere a scapito purtroppo dell’essere, e la Chiesa, maestra di umanità, non si stanca di esortare specialmente le nuove generazioni, alle quali voi appartenete, a restare vigilanti e a non temere di scegliere vie ‘alternative’ che solo Cristo sa indicare”.

 
Il Papa ha concluso l’udienza alla FUCI con questa esortazione: impegnatevi “onestamente nello studio, coltivando un maturo senso di responsabilità ed un interesse condiviso per il bene comune”.







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