2007-11-08 15:16:42

I vescovi del Libano invitano il Parlamento a "salvare" il Paese, eleggendo un presidente


Maggioranza ed opposizioni sono ugualmente responsabili di una crisi politica che “non solo rischia di mandare in crisi il sistema democratico che caratterizza il Libano, ma può portare ad un'esplosione senza precedenti”. Lo affermano i vescovi maroniti rivolgendosi ai responsabili politici del Paese dei cedri, nel comunicato diffuso ieri al termine del loro incontro mensile, caduto alla vigilia della prevista data della riunione del Parlamento per l’elezione del Presidente della Repubblica, in programma il 12 di questo mese. “E’ un comunicato che ha riassunto le angosce e le inquietudini del nostro misero popolo”: le parole forti e molto significative dell'arcivescovo maronita di Jbail, Mons Bechara Rahi, riferisce l'Agenzia AsiaNews, spiegano il nuovo accorato appello dei vescovi che richiamano l’intero Parlamento alla responsabilità che ha “davanti a Dio, alla coscienza e alla patria”. La dichiarazione dei vescovi, come era previsto, non ha presentato nessun candidato alla presidenza della Repubblica, ma ha ribadito la necessità di facilitare il compimento del processo elettorale secondo la Costituzione, accusando i due fronti politici di “restare sulle loro posizioni”. I vescovi hanno inoltre espresso la loro vicinanza ai deputati della maggioranza, che sono costretti a non abbandonare il loro albergo vicino al Parlamento, per il timore di attentati ed a quelli che, per la stessa preoccupazione, sono riparati all’estero. (R.P.)







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