Albania: le monache clarisse aprono le porte del loro convento, ex carcere durante
il regime comunista
Otto monache clarisse hanno aperto in Albania, a Scutari, le porte del loro convento,
che durante il regime comunista era usato come carcere. Il convento, proprietà dei
francescani fino al 1946, era stato requisito e trasformato in carcere dopo l’abolizione
degli ordini religiosi, seguita dal divieto di ogni forma di culto. Ora le otto clarisse,
quattro italiane e quattro albanesi,aprono le porte del convento “per non dimenticare”.
“Il regime – racconta suor Sonia in un'intervista raccolta nel sito "Antenne di pace"
dell'Associazione Papa Giovanni XXIII – ha annientato in 50 anni la dignità delle
persone”. “Nel 1976 – aggiunge - veniva proclamato l’ateismo di Stato: l’uomo era
ridotto ad una larva, si preoccupava solo di mangiare, nient’altro”. Le celle dei
frati erano diventate celle di detenzione e in ognuna venivano recluse più di 15 persone.
Amplificatori nel cortile riproducevano suoni ad alto volume per coprire le urla dei
torturati. Le suore celebrano ogni anno, passando per le celle ed il cortile, la Via
crucis per ricordare chi ha sofferto in quel luogo. Alcuni superstiti sono tornati
e hanno lasciato una testimonianza scritta: “se non volevo morire e non volevo che
venisse fatto del male alla mia famiglia – scrive un ex guardia carceraria – dovevo
dire di sì”. (A.L.)