Storico incontro in Vaticano tra il Papa e il re dell’Arabia Saudita. Sottolineato
l’impegno per la pace e il dialogo interreligioso
Benedetto XVI ha ricevuto in tarda mattinata, in Vaticano, il re dell'Arabia Saudita
Abdallah Bin Abdulaziz Al Saud, con il seguito. Si tratta di un evento che a ragione
può essere definito storico: è, infatti, la prima visita di un re dell'Arabia Saudita
al Papa. Successivamente, il sovrano ha incontrato il cardinale segretario di Stato,
Tarcisio Bertone, che era accompagnato dal segretario per i Rapporti con gli Stati,
l'arcivescovo Dominique Mamberti. Sui temi affrontati nell’udienza, ci riferisce Alessandro
Gisotti:
I colloqui,
si legge nella nota della Sala Stampa, “si sono svolti in un clima di cordialità e
hanno permesso di toccare temi che stanno a cuore” al Papa e al re saudita. “In particolare
- informa la nota - si sono ribaditi l’impegno in favore del dialogo interculturale
ed interreligioso, finalizzato alla pacifica e fruttuosa convivenza tra uomini e popoli,
e il valore della collaborazione tra cristiani, musulmani ed ebrei per la promozione
della pace, della giustizia e dei valori spirituali e morali, specialmente a sostegno
della famiglia”. Nell’augurio di prosperità a tutti gli abitanti del Paese da parte
delle autorità vaticane, “si è fatto menzione della presenza positiva e operosa dei
cristiani”. Non è mancato, infine, conclude la Sala Stampa, “uno scambio di idee sul
Medio Oriente e sulla necessità di trovare una giusta soluzione ai conflitti che travagliano
la regione, in particolare quello israeliano-palestinese”.
Nell’edizione
odierna, L’Osservatore Romano, sottolinea che grazie a re Abdallah il regno saudita
“ha assunto negli ultimi anni un importante ruolo di mediatore nei conflitti nel Vicino
e nel Medio Oriente”. Alla visita del sovrano saudita, prosegue il quotidiano, possono
ben adattarsi le parole con cui il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio
consiglio per il dialogo interreligioso, ha recentemente definito le relazioni tra
cristiani e musulmani. "La cosa importante - ha sottolineato il porporato - è conoscersi,
conoscersi, conoscersi. Ognuno di noi ha sempre qualcosa da imparare dall'altro”.