PAKISTAN Chiesa prega per rapido ripristino della democrazia, dice mons. Saldhana
LAHORE, 6 nov ’07 - La Chiesa del Pakistan è molto preoccupata dall’evolversi
della situazione del Paese dopo l’imposizione dello stato di emergenza e “prega per
una rapido ripristino della democrazia e della libertà civili”. Lo ha dichiarato il
presidente della Conferenza episcopale mons. Lawrence Saldanha, in un’intervista all’agenzia
Cns. “Se questa malaugurata situazione persiste – ha detto l’arcivescovo di Lahore
- porterà a ulteriori proteste, agitazioni e violenze”. A preoccupare in particolare
i vescovi pakistani è il modo in cui il governo Musharraf ha di fatto abolito l’indipendenza
del potere giudiziario e la soppressione dell’informazione indipendente. “L’unica
via di uscita dall’attuale crisi - è quindi la conclusione di mons. Saldanha - è la
tenuta di elezioni libere e giuste”. Intanto prosegue la repressione nei confronti
dei manifestanti per la democrazia, scesi anche oggi in piazza in tutto il Paese per
protestare contro lo stato di emergenza. Centinaia gli arresti di avvocati, deputati
ed attivisti per i diritti umani. I soldati dell’esercito pakistano hanno anche arrestato
uno dei membri della Commissione episcopale Giustizia e Pace, Irfan Barkat. (Cns
– ZENGARINI)