Parrocchia romana sostiene un asilo ed una chiesa in Birmania
La parrocchia di Santa Maria Stella Maris di Ostia (Roma) ha deciso di sostenere un
asilo e una chiesa nel Myanmar. A Loikau, in una zona collinare al centro della ex
Birmania, esiste da un paio d’anni un asilo con altri locali per ospitare la casa
di formazione delle suore: 10 religiose e 10 novizie. C’è poi tra i campi una chiesa
in grado di accogliere fino a mille persone, dove la domenica le famiglie dei contadini,
ognuna con 8,10 figli, arrivano a piedi dai villaggi vicini per partecipare alla Messa.
“I contatti con la missione sono ora essenzialmente via mail”, ha spiegato il parroco,
don Plinio Poncina, secondo quanto riportato dal settimanale diocesano di Roma “RomaSette”.
L’aiuto dei fedeli di Ostia arriva nell’ex Birmania – dove nelle settimane scorse
si sono susseguiti violenti scontri tra i manifestanti pacifici guidati dai monaci
buddisti che chiedevano democrazia e l’esercito della Giunta militare – grazie all’associazione
Bambini della Birmania onlus, attiva da 6 anni. L’associazione è nata nel 2001 dopo
la consacrazione di alcune suore birmane, in servizio presso la parrocchia, nella
congregazione delle Missionarie della fede. In 4 anni sono stati raccolti 100.000
euro, 30.000 dei quali sono stati destinati alla chiesa. “Il nostro dare si è fermato
al materiale per l’edilizia, compreso il bambù per le impalcature – ha spiegato don
Plinio –, ma sono loro in realtà ad averci edificato con la loro testimonianza. Senza
riserve ognuno ha iniziato a donare generosamente tempo ed energia per costruire a
Dio una casa in muratura”. Il passo successivo è stato l’asilo. “A sorpresa siamo
riusciti a ricavare anche alcuni locali per le suore. Con le donazioni restanti stiamo
tentando di garantire il vitto per i bambini”. “Sono 2.500 in tutto – ha detto la
referente del progetto, Maria Lucaferri –. Riusciamo a provvedere solo a 225 di loro.
Con 5 euro, corrispondenti per noi ad una consumazione al bar, potremmo garantire
ad un bambino il riso, ovvero l’essenziale per vivere, per un mese intero”. Le donazioni,
ricorda “RomaSette”, arrivano “da singoli, famiglie, sposi che scelgono di rinunciare
ai regali di nozze, o genitori che segnalano l’iniziativa in occasione di battesimi
o comunioni”. (R.P.)