2007-11-04 09:23:27

Il Forum delle Associazioni Familiari raccoglie firme per un fisco più equo


Dopo la grande manifestazione del 12 maggio a Roma, quello che è stato definito il popolo del Family Da torna in piazza e si mobilita con una raccolta di firme per chiedere un fisco a misura di famiglia. La petizione si potrà sottoscrivere anche online, all’indirizzo www.forumfamiglie.org. Come primo passo verso una vera equità fiscale, si chiede “un sistema di deduzioni pari al reale costo di mantenimento di ogni soggetto a carico”. Su questa nuova iniziativa ascoltiamo, al microfono di Fabio Colagrande, il presidente del Forum, Giovanni Giacobbe:RealAudioMP3
 
R. – La nostra Costituzione dedica particolare attenzione alla famiglia, che riconosce come società naturale fondata sul matrimonio. Ma soprattutto, per quanto riguarda la petizione, all’art. 31 impone - e sottolineo il verbo “impone” - alle istituzioni di adottare le misure anche economiche che consentano la formazione delle famiglie; che consentano alle famiglie formate di adempiere ai loro doveri e alle famiglie numerose di poter sopravvivere.

 
D. – Prof. Giacobbe, come presidente del Forum delle Associazioni familiari, le chiedo se da questo punto di vista possiamo dire che i principi costituzionali non sono stati applicati?

 
R. – Io direi di sì, perché per ragioni varie, dall’inizio della vita repubblicana, quindi dalla data di entrata in vigore della Costituzione, non si è assistito ad una organica politica per la famiglia. Gli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione non hanno avuto un’attuazione integrale, unitaria ed organica, che fosse idonea a rendere la famiglia un soggetto attivo della vita sociale. Soprattutto, non è ancora entrata nella cultura dei nostri operatori giuridici delle nostre istituzioni, la considerazione che i figli non sono un costo per la società, ma sono un bene per la società. Quindi, concorrere ai doveri della famiglia, per procreare prima e mantenere poi i figli, significa realizzare un bene della collettività.


Ma quali sono, tecnicamente, le modalità per realizzare questa proposta? Fabio Colagrande lo ha chiesto a Paola Soave, vice presidente del Forum delle Famiglie:RealAudioMP3


R. – Tecnicamente la nostra proposta è molto semplice. Noi diciamo che, nel nostro Paese, oltre all’equità verticale, quella cioè che garantisce che chi più guadagna paga più tasse – ed è giusto – debba essere riconosciuta un’equità orizzontale: cioè a parità di reddito di 25 mila euro con moglie e due figli a carico, rispetto ai 25 mila euro di un single, non possono esserci trattamenti tributari uguali. Il single non ha le spese di mantenimento di due figli e di una moglie, quindi ha una capacità contributiva che è diversa da quella del padre di famiglia che, con la stessa cifra, deve mantenere due figli e una moglie. Chiediamo allora che dall’imponibile - da quei 25 mila euro - da quello su cui si calcola l’aliquota e su cui paghiamo la tasse, venga dedotta subito la quota del minimo vitale, di mantenimento di ciascun figlio; quindi, quei 6, 7, 8 mila euro, a seconda che il figlio sia il primo, il secondo o il terzo perché i conti sono un po’ diversi. Quando si calcola l’imponibile non si tiene conto soltanto di quello che uno percepisce, ma anche di quante persone sono a suo carico. Perché 25 mila euro per una persona che vive da sola permettono una qualità della vita, 25 mila euro per una persona che deve crescere due figli, o tre, permettono una ben altra qualità della vita.  







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