Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica
In questa 31.ma Domenica del Tempo Ordinario la Liturgia ci presenta il Vangelo della
conversione di Zaccheo, capo dei pubblicani a Gerico e uomo molto ricco. Per vedere
Gesù attorniato dalla folla sale su un sicomòro. Il Signore lo chiama e si fa accogliere
nella sua casa tra le mormorazioni di quanti dicono: «E' andato ad alloggiare da un
peccatore!». Ma Zaccheo promette di dare la metà dei suoi beni ai poveri e di restituire
quattro volte tanto a coloro che ha frodato. Gesù allora dice:
«Oggi la
salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; il Figlio
dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Su
questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti,
docente di Cristologia alla Pontificia Università Lateranense:
(musica)
Il
centro di questo passo evangelico è Gesù. Esso narra di un incontro e di una curiosità
che spinge alla ricerca. Anche al fondo del moto dell’animo proteso del ricco capo
dei pubblicani c’è Gesù. La tonalità è data dall’espressione solo apparentemente circostanziale
posta all’inizio. Gesù attraversava la città. Gesù passa, Gesù va, Gesù si ferma,
Gesù chiama, ma non solo in quell’istante, benché in quell’istante si giochi tutto.
L’avvenimento che rimette in moto tutto il miracolo è che Gesù passa. E’ solo e unicamente
per il fatto che Gesù sta cercando Zaccheo che l’animo questuante del ricco si risveglia.
La ricerca di Zaccheo è da sempre fondata su quella di Gesù. L’ultimo versetto conclude
la spiegazione dell’accaduto: il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò
che era perduto, cioè a salvare tutto. Infatti, salvando il bordo estremo si salva
tutto quel che c’è in mezzo. (musica)