Pena di morte: 72 Paesi depositano la bozza di risoluzione sulla moratoria della pena
di morte
Cinque milioni di firme contro la pena di morte saranno presentate oggi al presidente
dell’Assemblea generale dell’ONU, Srgian Kerim, da una delegazione composta dalla
Comunità di Sant’Egidio e dalla World Coalition Against the Death Penalty. L’incontro
sarà seguito da una conferenza stampa alla quale interverrà in video il cardinale
Renato Raffaele Martino, presidente del Consiglio pontificio Giustizia e Pace. Solo
ieri pomeriggio, presso la terza commissione dell’assemblea generale, Brasile e Nuova
Zelanda a nome di 72 Paesi hanno deposto la bozza di risoluzione sulla moratoria.
Da New York, ci riferisce Elena Molinari:
La battaglia
per fermare la mano del boia in tutto il mondo ha fatto ieri un passo decisivo. Una
moratoria sulla pena di morte ha ora una possibilità, dopo che all’ONU 72 Paesi hanno
depositato un testo storico: una Risoluzione che chiede a tutti gli stati che mantengono
la pena capitale di stabilire una moratoria sulle esecuzioni in vista della loro abolizione.
L’Assemblea generale chiede, inoltre, al segretario Ban Ki-moon di far rapporto sull’attuazione
del testo all’apertura dell’Assemblea del settembre 2008. A questo punto comincia,
però, la vera battaglia: come ha ricordato ieri l’ambasciatore italiano all’ONU, Spatafora,
“la risoluzione depositata, al termine una lunga maratona negoziale, non è infatti
vincolante, ma come tutti i testi varati dall’Assemblea generale ha un forte peso
morale”. Il testo, inoltre, dovrà affrontare l’ostracismo di Paesi come l’Egitto,
Singapore, di alcuni Paesi caraibici e degli Stati Uniti, determinati ad affondarla
con emendamenti killer o mozioni di non luogo a procedere. Ma se tutto andrà come
previsto, il testo verrà discusso e votato in Assemblea a metà dicembre. (Da New York,
Elena Molinari, per la Radio Vaticana)